martedì 17 aprile 2012

Un piccolo salto nel passato, aspettando il futuro...

"Osservò le date segnate all’inizio di ogni scritto della ragazza e non poté che provare un enorme senso di tenerezza, scoprendo - quasi ne avesse avuto bisogno - che non aveva esagerato quando gli aveva confessato di essersene innamorata più di dieci anni prima. Quell’agenda conteneva una vita spesa a sognare di lui, a considerarlo reale, pur non conoscendolo ancora e a soffrire, a causa della matematica certezza che non sarebbero mai stati insieme.

... Dio, quanto sono fortunata, Matteo, amo solo la parte migliore di te.
Ma proprio Dio Sa... quanto darei per poter conoscere i tuoi lati oscuri. Che so, il tono della tua voce quando sei alterato...
le espressioni di quel volto tanto ben disegnato, negli istanti in cui non stai affatto ridendo o il modo in cui le lacrime ti fanno brillare quegli occhi così profondi... se piangi mai.


Matteo sospirò, chiudendola, dopo aver letto alcune frasi di una poesia datata “3 marzo 1993”... esattamente qualche mese prima del loro incontro. Non era riuscito a terminare di leggerla, perché alcune lacrime erano scese a rigargli le guance e dovette chiudere gli occhi, mentre le sue mani si strinsero attorno alle spalle della ragazza, in quello che avrebbe voluto poter trasformare in uno scudo di protezione.
Già... proteggerla da se stesso, pensò e dall’amore sconfinato che nutriva per lui, per il quale non si era sentito colpevole quando avevano fatto l’amore. Non fino a quell’istante, almeno."

(Estratto da uno dei romanzi inediti di Rossana, "Disperatamente Matteo", del 1993)

giovedì 5 aprile 2012

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