mercoledì 30 gennaio 2013

Intervista a Laura Bellini


Oggi abbiamo con noi la scrittrice Laura Bellini.
Benvenuta, Laura!

Laura Bellini
Grazie a te, Rossana per ospitarmi nel tuo blog!

Il tuo percorso di studi superiori è stato scientifico ma ti sei presto resa conto di eccellere nelle materie umanistiche. E’ così che hai scoperto la tua passione per la scrittura?

A dire la verità la scelta del percorso scientifico è stata dettata solo dalla vicinanza del liceo a casa mia. Possiedo una pessima mente logica, mentre, fin da bambina sono dotata di una spiccata fantasia. Durante l’infanzia creavo storie orali, inventavo vite che facevano parte dei miei giochi e questa passione non mi ha mai abbandonata. L’idea di scrivere realmente qualcosa è nata quando ero già grandicella, al primo anno di università e da allora non mi sono più fermata.

Hai partecipato per due anni al torneo letterario indetto da GEMS. Ce ne vuoi parlare?

Amo questo torneo! Non solo ti da la possibilità di essere letto dalle più grandi case editrici italiane, ma ti permette soprattutto di confrontarti con altri scrittori. Si impara molto, ci si mette in discussione e si scoprono veri talenti. Il tuo romanzo viene lette, valutato e, a volte, fatto a pezzi, da lettori. Ci vuole molta umiltà, a mio avviso, per partecipare a questo torneo e tanta voglia di mettersi in discussione accettando le critiche altrui, che molte volte sono feroci e cercare di fare tesoro di quelle costruttive che possono realmente aiutarti a migliorare il romanzo che hai scritto. L’ultimo torneo mi ha vista arrivare semifinalista. Se avessi passato la selezione nei trenta eletti, non sono certa che avrei firmato un contratto per pubblicare in ebook, ma la soddisfazione è stata comunque tanta. E ora sono già pronta per ricominciare l’avventura con un nuovo manoscritto!

Cosa ti appassiona di più, a parte la scrittura?

Direi la lettura. Leggo più di quaranta libri all’anno, (ma non datemi ebook. Sebbene ne legga diversi per il blog che gestisco, non riesco ancora a considerarli veri libri), variando tra tutti i generi. Credo che un vero lettore debba appassionarsi alla storia e non al genere in cui è inserita. Certo, ho le mie preferenze, ma mi considero una lettrice onnivora.
Un’altra mia grande passione è la cucina. Se sono stanca, nervosa, afflitta, solo cucinare riesce a distogliermi da tutti i pensieri. Se poi devo farlo per molte persone, dalle venti in su, allora è ancora meglio!

Lavori come estetista e ti occupi dei tuoi due bambini. Come trovi il tempo da dedicare alla scrittura? Ci racconti una tua giornata-tipo?

Me lo chiedono in molti, ma non è facile rispondere. Non sono una wonder woman, quindi inevitabilmente qualcosa resta indietro nella mia giornata, ma ho imparato a organizzarmi abbastanza bene. 
La mia giornata tipo?
Mi alzo alle 7 per preparare i bambini e accompagnarli a scuola. Purtroppo abito un po’ lontano dal paese, passo in auto quasi un’ora e mezzo tutti i giorni…
Ho la fortuna di lavorare autonomamente, quindi se ho appuntamenti vado al centro, altrimenti posso tornare a casa. Faccio qualche faccenda, preparo qualcosa da mangiare e poi, finalmente, accendo il computer. 
I miei bambini sono autonomi, il grande ha 12 anni e la piccolina 5, quindi non hanno più bisogno di essere seguiti passo dopo passo e hanno ormai imparato che quando la mamma scrive non va disturbata!
Fra tutte queste cose riesco comunque a portarli a calcio o a danza e a passare il sabato pomeriggio con la mia migliore amica.
La sera, in genere è dedicata alla lettura, o più raramente alla TV. Mi soffermo davanti a quell’essere infernale solo se mio marito non è impegnato a guardare il calcio, e allora dedico un po’ di tempo anche a lui!

Consiglieresti a chiunque di intraprendere il percorso editoriale? E ci spieghi per quali motivi?

Pubblicare a ogni costo? Risponderei di no. Non è vero che si scrive per se stessi, o meglio, è chiaro che lo si fa per una propria passione, ma la voglia di essere letti da altri va soddisfatta. E per altri non intendo parenti o amici! Credo che però si debba cercare di essere obbiettivi con i propri lavori, non affidarsi a case editrici che pubblicherebbero anche il manuale di istruzioni del forno e che elargiscono complimenti a profusione facendoti sentire il nuovo Manzoni.
Penso sia necessario restare con i piedi per terra e avere il desiderio di mettersi continuamente in gioco. Di vitale importanza è crearsi un gruppo di volontari che leggano i manoscritti altrui e che siano spietati. Vedere strapazzata la propria creatura non è mai piacevole, ma dobbiamo ricordarci che a decretare il nostro successo è il lettore e quindi seguire i suoi consigli non potrà fare altro che farci crescere.
Dico che non si debba chiudere il proprio sogno in un cassetto, ma che si debba essere concreti e sinceri con se stessi.
A volte si scrivono cose, (è capitato anche a me), che è meglio lasciare archiviate in un file e riguardare ogni tanto, ma che restino un piccolo segreto fra noi e l’hard disck!

Il mondo dopo te
Il tuo primo romanzo, “Il mondo dopo te” (Butterfly Edizioni), ha visto la luce nel 2012. Ce lo racconti?

"Il mondo dopo te" è il quinto romanzo pubblicato, ma devo confessare che la bellissima esperienza editoriale con la Butterfly, mi ha fatto sentire come alla prima pubblicazione!
Ѐ un romanzo particolare che inizia partendo dalla fine delle vicende per andare poi a ritroso nel tempo. Ma non solo, passato e presente si mescolano per dare vita alla storia nella sua totalità. Inserirlo in un genere definito è difficile perché è un mix di caratteristiche: c’è l’avventura, l’amore, il fantasy, riflessioni sul mondo e sulla vita.
In ogni romanzo che scrivo amo sperimentare. Difficilmente seguo gli stessi schemi. Mi piace variare tempi e modi verbali, spaziare fra romanzi corali o raccontati in prima persona e questo romanzo è una vera sperimentazione. Non posso svelare altro, ma leggendolo vi accorgerete di quello che ho voluto dire!

Programmi futuri?

Il mio nuovo manoscritto è in valutazione alla Butterfly. In caso di esito positivo, spero di vederlo pubblicato a fine estate.
Parteciperò per la terza volta al torneo Gems con un manoscritto molto diverso dal solito e, sicuramente, continuerò a seguire il mio sogno di diventare una vera scrittrice!

Grazie per essere stata con noi e a presto, con nuove avventure editoriali!

Grazie di cuore a te, rispondere alle tue domande mi ha molto divertita. Ѐ stata una bella intervista!


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)


lunedì 28 gennaio 2013

Intervista a Lucilla Leone


Ospite nel mio blog, oggi, la scrittrice Lucilla Leone.
Benvenuta, Lucilla!

Lucilla Leone
Nella vita, fai l’assistente all’infanzia. Quanto attingi, se lo fai, dall’esperienza professionale per creare le storie che scrivi?

Innanzitutto grazie Rossana per avermi dato l’opportunità di essere intervistata nel tuo blog molto popolare. Quando scrivo cerco di attingere un po’ dovunque, alla mia vita quotidiana e passata, alla mia fantasia soprattutto, alle storie che mi hanno colpita maggiormente ma forse molto poco alla mia esperienza professionale. Comunque adoro stare con i bambini, mi tengono viva e allenata.

Cosa fai, quando non scrivi?

Mi divido tra la mia vita in famiglia, i miei due splendidi bambini molto vivaci a cui dedico attualmente la maggior parte del mio tempo. Mi piace navigare in internet. E frequento un corso, proprio da pochi giorni, piuttosto impegnativo ma molto gratificante, per raggiungere la qualifica di Operatore Socio Sanitario: il lavoro nel sociale è fondamentale nel mondo moderno, e perfettamente in linea con la mia preparazione scolastica e lavorativa.

So che sei mamma, trovi difficile conciliare questo ruolo con quello della scrittura? Voglio dire… come e quando ti ritagli il tempo per dedicartici?

Questa è la vera difficoltà di una madre che ama scrivere come me. Si, in effetti è difficile. I miei figli hanno la priorità su tutto, quindi dopo aver pensato a loro, e quando sono beatamente addormentati nei loro caldi letti, riesco a ritagliarmi quelle tre o quattro ore per liberare la mente e posare le mani sulla tastiera del mio computer. 

Ci sono autori a cui ti ispiri e se sì, chi sono?

Quando scrivo sono esattamente me stessa. Ma se adoro il genere thriller/horror e il fantasy lo devo ai grandi Stephen King e Glenn Cooper per l’uno, e a Tolkien e direi anche Moorcock per l’altro.

Indio
Nel Gennaio del 2012, hai cominciato a scrivere il tuo primo romanzo. Si tratta di “Indio”, è un fantasy un po’ particolare o sbaglio? Ce ne parli?

Sì, in effetti chiunque lo abbia letto ha trovato difficoltà nel catalogarlo in un solo genere. Si potrebbe dire che è un thriller avventuroso con pennellate fantasy. Ho pensato al Canada del Nord come ambientazione, proprio per dare alla storia un tocco di fantasy. I profondi boschi di conifere e abeti, le immense pianure della Tundra cosparse di laghi… Insomma un luogo denso di mistero, dove Allyson Gordon, la protagonista, è proprio una sorta di eroina, che inconsapevolmente lotta contro il male tra momenti di paura, suspence e pericoli  imminenti dietro ogni angolo. E in questo consiste la parte thriller e avventurosa del racconto. Poi le sequenze nella città di New York lo arricchiscono dando una sferzata di caos cittadino alla quiete a volte inquietante della piccola cittadina di Churchill.

Progetti per il futuro?

Tanti. Un altro romanzo, del quale ho già iniziato la stesura, il completamento di questo Corso professionale e se gli impegni me lo consentiranno, una laurea in scienze dell’educazione. Ma io sono molto testarda e credo che nonostante gli impegni, lo farò. Inoltre seguo un blog che ho creato da pochi mesi, in cui aiuto come posso gli esordienti come me ad avere maggiore visibilità, quantomeno sul web. Il progetto è di farlo divenire Associazione Culturale e poter organizzare Concorsi Letterari Nazionali. Sicuramente arriverò anche a questo

Grazie infinite per essere stata con noi e a presto, con le tue nuove avventure editoriali!

Grazie ancora a te, Rossana, per la bella opportunità.

Figurati! Alla prossima occasione, Lucilla...
Roxie


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

lunedì 21 gennaio 2013

venerdì 18 gennaio 2013

Una favola per Asia



E finalmente, nasce!
Ogni romanzo che viene pubblicato, per me che li scrivo, è come un parto al termine di una nuova gravidanza... una creatura che viene alla luce e alla quale non posso che sentirmi enormemente legata!
Voglio ringraziare chi ha collaborato con me alla creazione di "Una favola per Asia"... la piccola protagonista della copertina, la mia adorabile modella Camilla ♥, il fotografo che l'ha immortalata, grandissimo amico e collaboratore in AFP, Maurizio Parietti, Barbara Miele, editore che ha creduto abbastanza in me e in questa storia da decidere che fosse meritevole di vincere il Concorso "Da donna a donna" del 2012 e quindi, di pubblicarla e il mitico Max Venegoni, della mia radio del ♥, Radio Monte Carlo, che mi ha fatto un preziosissimo dono, quello di scriverne la prefazione!
E allora, buona vita...

mercoledì 16 gennaio 2013

Non so dirti di no!



"Impronte d'amore" sarà disponibile il prossimo febbraio... un'antologia di racconti d'amore, per celebrare il sentimento che muove il mondo!

lunedì 14 gennaio 2013

Il Giornale Di Roberto B.: "Hollywood e dintorni" di Rossana Lozzio



"Hollywood e dintorni"  di Rossana Lozzio - Recensione
 Luci della ribalta, abiti sfarzosi e auto sportive. Tutto questo scompare, quando arriva ...

Grazie di cuore, Roberto!

Intervista a Jury Livorati


Il primo ospite del 2013, è lo scrittore Jury Livorati.
Benvenuto, Jury!

Jury Livorati
Nel 2009 ti sei laureato in Biologia Molecolare presso l’Università degli Studi di Parma. Hai lavorato come addetto vendite in un supermercato di articoli di elettronica di consumo ed attualmente, sei responsabile assicurazione qualità presso un’azienda di dispositivi medicali monouso. Ci racconti il tuo percorso umano e personale, attraverso il quale sei arrivato alla passione per la scrittura?

Come penso succeda a tutti gli amanti dei libri, la passione per la scrittura è stata una diretta conseguenza della passione per la lettura. Leggo da sempre, dall’età di cinque anni quando sfogliavo i fumetti Disney, ma i primi romanzi mi hanno catturato all’età di 11 anni. Un po’ per necessità scolastiche, un po’ per interesse personale, negli anni della prima adolescenza ho divorato libri a decine, prevalentemente di genere horror e thriller e prevalentemente del mio scrittore di riferimento, Stephen King. Proprio le emozioni derivanti dalla lettura, l’immedesimazione nelle vicende dei personaggi come fossero persone in carne ed ossa, la sensazione di nostalgia e distacco dopo aver sfogliato l’ultima pagina di un romanzo…  queste sono state le spinte a provare a lanciarmi nell’universo della scrittura.
Ho scritto il primo, infantile ma complesso romanzo tra i 13 e i 15 anni. Resterà per sempre nel cassetto, salvo casi eccezionali. Poi ho attraversato una fase di stand-by produttivo, tra i 15 ed i 18 anni, nel pieno dell’adolescenza. Ma successivamente ho iniziato un lavoro intenso, prima con la stesura di racconti, quindi col primo, vero progetto “maturo” che ha avuto come risultato il romanzo “M@rcello”. Da lì non mi sono più fermato ed oggi dedico gran parte del mio tempo libero (molto limitato, considerando che ho due figli piccoli) alla scrittura.

Dal 2000 sei membro attivo dell’Associazione Culturale Vecchio Borgo, ex “Quelli che il musical…”, che si occupa della realizzazione di musical in provincia di Mantova, Cremona, Parma e Reggio Emilia. Ce ne parli?

Il Vecchio Borgo è un gruppo come tanti, ma per me è una seconda famiglia. Se sono quello che sono, dal punto di vista prima umano che artistico, è grazie agli amici di questa associazione, nata prima come esperienza di oratorio, quindi sviluppatasi come progetto indipendente e con più alte ambizioni, sempre però nel contesto provinciale e senza scopo di lucro. Siamo amatori, ragazzi non professionisti – anche se molti lo sembrano, ma io non sono tra questi – pieni di energia e capaci di costruirci negli anni un certo nome ed un certo seguito. Riconosco a loro anche il merito di non avermi lasciato solo nella mia nuova esperienza letteraria, ma di avermi supportato in diversi modi, non ultimo l’aiuto per la prima presentazione ufficiale e la pagina a me dedicata sul sito vecchioborgo.org.

Con Lulu, hai pubblicato la raccolta di racconti “Paura, Paranoia, Pazzia” e con Boopen, il romanzo “M@rcello”.  Come mai, la scelta di auto pubblicarti?

L’auto pubblicazione non è stata una scelta, ma una necessità. Come ho scritto sul mio blog, quando arrivi a completare un progetto complesso come un romanzo pensi di aver superato l’ostacolo più grande. Poi cominci a fare ricerche su internet e scopri quello che ho definito il “mondo sommerso”: a scrivere sono centinaia e centinaia di persone ed il mondo dell’editoria è complesso in maniera inimmaginabile. In un contesto del genere è facile demoralizzarsi, cercare scorciatoie e farsi imbrogliare (vedi chi offre servizi a pagamento o le case editrici con contributo), ma la diffidenza mi ha aiutato a non cadere in trappola. La soluzione temporanea migliore mi è sembrata l’auto pubblicazione, tanto per vedere la mia opera su carta e per farla leggere a chi potesse darmi opinioni, consigli, critiche. Alla fine la tenacia è stata premiata e dopo “M@rcello” ho trovato un vero editore.

L'eredità
Veniamo al tuo nuovo romanzo “L’eredità” (0111 Edizioni). Ce ne parli?

“L’eredità” è il mio secondo romanzo, ma per me è come se fosse il primo: essendo stato pubblicato, avendo ottenuto il consenso di un editore che ha deciso di investirci, rappresenta il vero ingresso nel mondo degli scrittori emergenti. Per questo sto dedicando molti sforzi per la promozione, la presentazione, la diffusione. Quello che cerco non è notorietà nè guadagno, ma una serie di osservazioni da parte dei lettori per capire se devo continuare, se devo lasciar perdere, se devo lavorare su qualche aspetto in particolare.
Il romanzo è un horror-mistery, la casa editrice lo cataloga come dark-fantasy, ma non fa molta differenza. Rientra nel “filone Stephen King” che tanto amo e rappresenta un ritorno al mio genere d’elezione dopo la parentesi atipica di “M@rcello”. La trama la lascio a voi, si trova su qualunque sito, ma voglio sottolineare due degli obiettivi che mi sono prefissato nella stesura:
1) non volevo scrivere un horror banale, splatter, “visivo”. Preferisco trattare col contagocce gli elementi soprannaturali, inserirli in un contesto il più possibile realistico e plausibile, sia dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi che da quello della determinazione degli ambienti;
2) volevo inserire elementi dinamici legati al tempo, che è forse il tema principale del romanzo, strutturato con continui salti dai giorni nostri ad altre epoche, fino al 1400. Il finale stesso gioca fortemente col tempo. Mi piace dire che l’elemento “thriller” del romanzo prevede una serie di indagini “verticali”, ossia nel tempo, piuttosto che “orizzontali”, ossia nello spazio. 
Spetta a chi ha letto o leggerà il libro dirmi dove ho avuto successo e dove ho fallito.

Progetti per il futuro?

Non diventerò mai uno scrittore di professione, né uno scrittore famoso, né uno riconosciuto, né uno da più di 500 copie vendute. Ma intimamente sono orgoglioso di aver realizzato il sogno di una vita: essere pubblicato senza richiesta di contributi né obblighi di acquisto personale. Questa soddisfazione è da sola sufficiente ad infondermi la forza per continuare a scrivere, dedicando alla mia passione le ore notturne (quando i bambini vanno finalmente a letto). 
Nel concreto, ho pronto un manoscritto, primo volume di una trilogia fantasy (non dark e non horror), in cerca di editore. Spero di pubblicarlo entro i primi mesi del 2014 e di arrivare a ruota con gli altri due volumi (il secondo è già scritto in bozza). Ho poi in progetto una seconda raccolta di racconti ed idee valide per almeno 6 romanzi, ma ne parleremo in una prossima, eventuale intervista, se ti va.

Grazie per essere stato con noi, inaugurando il nuovo corso delle mie interviste! A presto e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a te e a tutti coloro che, come te, cercano di aiutare noi poveri scrittori emergenti (che è la definizione da bicchiere mezzo pieno di “scrittori sommersi”) a mettere fuori almeno la testa. Mi permetto solo di invitare chiunque legga questa intervista a visitare e magari seguire il mio blog jurylivorati.blogspot.it e a mettere “Mi piace” sulla pagina Facebook de “L’eredità di Jury Livorati”. Non arrivo a chiedere esplicitamente di acquistare il libro o l’ebook, ma, se vi va, Google vi darà sicuramente una mano.


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

domenica 13 gennaio 2013

Impronte d'amore

Ci siamo!
L'antologia "Impronte d'amore", all'interno della quale è stato incluso anche il mio racconto "Non so dirti di no", sta per andare in stampa... se qualcuno avesse interesse all'acquisto, mi faccia sapere.
Qui di seguito, la splendida copertina e quindi, la sinossi, affinchè possiate farvi un'idea più precisa sul libro.



Il delicato incanto del primo bacio, il fascino antico delle lettere d’amore, la magica irruenza del colpo di fulmine, quegli imprevedibili giochi di sguardi, le dolci frasi che fan battere più forte il cuore. In una parola.. l’AMORE.
L’amore che sboccia dolcemente come un fiore o ci coglie all’improvviso sconvolgendo la nostra vita; che va oltre ogni distanza o che deve nascondersi come se non fosse più amore; che ci riga il volto di lacrime o ci illumina di sorrisi; che ci pone di fronte a scelte difficili ma ci fa fare ciò che non avremmo mai osato fare; che ci dà una costante sensazione di vertigine e richiede sempre il coraggio di provarci.
Dalla brughiera dello Yorkshire all’Italia, dalla California a Tokyo e alla Spagna. Dal romantico all’epistolare, dal passionale al drammatico. Dallo scoprire giovanile al rinascere della maturità fino all’amore senile. In ogni luogo, in ogni modo, ad ogni età… cosa c’è di più meravigliosamente irrinunciabile dell’amore?






giovedì 10 gennaio 2013

Seconda puntata di "Dedicato a..."

Continua la mia nuova avventura radiofonica su Spreaker!
Ho dedicato la seconda puntata all'editore del mio romanzo "Un pubblico di stelle... sorride", Runa Editrice.
Se vi va, potete ascoltarla a questo link:


Vi ricordo che potete dedicare una puntata di questo programma a chi desiderate, scrivendomi a:
info@roxieplace.com

martedì 8 gennaio 2013

Sono online!

Da oggi, se vi va, potete anche ascoltarmi su Spreaker!
Perdonate l'audio un pò ballerino ma è la puntata di prova... cercheremo di migliorarlo!
Comunque, buon ascolto!


Se volete dedicare una puntata a qualcuno (famoso o non famoso)... scrivetemi a:
info@roxieplace.com

mercoledì 2 gennaio 2013

Intervista a Manuel Pomaro

Abbiamo oggi con noi, lo scrittore Manuel Pomaro.
Benvenuto, Manuel!

Lavori nell’azienda tessile di famiglia, immagino che questo occupi molto del tuo tempo. Come trascorri il resto? Voglio dire, ti va di raccontarci qualcosa di te? 

Manuel Pomaro
Certamente: anche se dedico molto tempo al mio lavoro che a volte mi occupa sia il giorno che la notte, passo il resto del mio tempo a scrivere e al cinema, lasciando anche spazio per un’altra mia passione, ovvero il Kudo che è un’arte marziale del tutto nuova.

Ci sono autori a cui diresti di somigliare o a cui ti senti affine?

Ora come ora non saprei dirti a quale autore potrei assomigliare, anche perché sto sperimentando romanzi di vario genere, per trovare quello che mi appassiona di più. Quello che posso dire è che alcune persone che hanno letto i miei lavori, hanno definito il mio stile un po’ contorto.

Hai scritto romanzi di generi differenti, quale ti ha appassionato maggiormente?

Sicuramente mi ha appassionato di più “Il sentiero che conduce a casa”, perché parla d’amore, non solo fra uomo e donna, ma anche fra figli e genitori e fra fratelli e sorelle. E poi parla di sacrificio: quello che sarà portato a compiere uno dei protagonisti verso la persona che ama.

Nel 2011 hai pubblicato il tuo primo romanzo, “Ieri irreale” (Arduino Sacco Editore). Ce ne parli?

Nel mio primo romanzo “Ieri irreale”, che definisco spy-fantascientifico, racconto la storia di Ewan, un uomo deceduto a cui hanno alterato la memoria del giorno prima, dopo averlo riportato in vita.

Il sentiero che conduce a casa
Successivamente hai pubblicato “Il sentiero che conduce a casa”, un genere completamente diverso, appunto. Ce ne parli?

In questo romanzo ho cercato di toccare i cuori delle persone, parlando di sentimenti. I protagonisti John e Lara si innamorano l’uno dell’altra al primo impatto. Ma fra loro si sovrappongono alcuni eventi: la scomparsa di John e la malattia di Sarah, sorella minore di Lara.

Ultimamente hai pubblicato su Amazon "Il giorno che andrà tutto bene". Raccontaci…

Ne “Il giorno che andrà tutto bene” parlo di alcuni episodi della mia vita. La malattia di mio padre, la mia lotta contro l’ansia e gli attacchi di panico e le vicende con gli psicofarmaci. L’ho scritto perché spero sia d’aiuto a persone che, come me, fanno fatica ad affrontare la vita per colpa della paura di affrontare determinate situazioni, con il consiglio di non assumere mai ansiolitici e psicofarmaci di alcun genere.

Per concludere, che progetti hai per il futuro?

In questo periodo sto sistemando alcuni dettagli al mio ultimo romanzo di fantascienza. In questo parlerò di alieni che si scontreranno con umani da particolari capacità o superpoteri. Sto anche lavorando al mio quinto romanzo: inizia come romanzo rosa per poi passare al thriller.

Grazie per essere stato mio ospite e a presto, con le tue nuove avventure editoriali!
Roxie

Grazie a te per avermi dato l’opportunità di farmi conoscere. A presto



(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)
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