lunedì 28 gennaio 2013

Intervista a Lucilla Leone


Ospite nel mio blog, oggi, la scrittrice Lucilla Leone.
Benvenuta, Lucilla!

Lucilla Leone
Nella vita, fai l’assistente all’infanzia. Quanto attingi, se lo fai, dall’esperienza professionale per creare le storie che scrivi?

Innanzitutto grazie Rossana per avermi dato l’opportunità di essere intervistata nel tuo blog molto popolare. Quando scrivo cerco di attingere un po’ dovunque, alla mia vita quotidiana e passata, alla mia fantasia soprattutto, alle storie che mi hanno colpita maggiormente ma forse molto poco alla mia esperienza professionale. Comunque adoro stare con i bambini, mi tengono viva e allenata.

Cosa fai, quando non scrivi?

Mi divido tra la mia vita in famiglia, i miei due splendidi bambini molto vivaci a cui dedico attualmente la maggior parte del mio tempo. Mi piace navigare in internet. E frequento un corso, proprio da pochi giorni, piuttosto impegnativo ma molto gratificante, per raggiungere la qualifica di Operatore Socio Sanitario: il lavoro nel sociale è fondamentale nel mondo moderno, e perfettamente in linea con la mia preparazione scolastica e lavorativa.

So che sei mamma, trovi difficile conciliare questo ruolo con quello della scrittura? Voglio dire… come e quando ti ritagli il tempo per dedicartici?

Questa è la vera difficoltà di una madre che ama scrivere come me. Si, in effetti è difficile. I miei figli hanno la priorità su tutto, quindi dopo aver pensato a loro, e quando sono beatamente addormentati nei loro caldi letti, riesco a ritagliarmi quelle tre o quattro ore per liberare la mente e posare le mani sulla tastiera del mio computer. 

Ci sono autori a cui ti ispiri e se sì, chi sono?

Quando scrivo sono esattamente me stessa. Ma se adoro il genere thriller/horror e il fantasy lo devo ai grandi Stephen King e Glenn Cooper per l’uno, e a Tolkien e direi anche Moorcock per l’altro.

Indio
Nel Gennaio del 2012, hai cominciato a scrivere il tuo primo romanzo. Si tratta di “Indio”, è un fantasy un po’ particolare o sbaglio? Ce ne parli?

Sì, in effetti chiunque lo abbia letto ha trovato difficoltà nel catalogarlo in un solo genere. Si potrebbe dire che è un thriller avventuroso con pennellate fantasy. Ho pensato al Canada del Nord come ambientazione, proprio per dare alla storia un tocco di fantasy. I profondi boschi di conifere e abeti, le immense pianure della Tundra cosparse di laghi… Insomma un luogo denso di mistero, dove Allyson Gordon, la protagonista, è proprio una sorta di eroina, che inconsapevolmente lotta contro il male tra momenti di paura, suspence e pericoli  imminenti dietro ogni angolo. E in questo consiste la parte thriller e avventurosa del racconto. Poi le sequenze nella città di New York lo arricchiscono dando una sferzata di caos cittadino alla quiete a volte inquietante della piccola cittadina di Churchill.

Progetti per il futuro?

Tanti. Un altro romanzo, del quale ho già iniziato la stesura, il completamento di questo Corso professionale e se gli impegni me lo consentiranno, una laurea in scienze dell’educazione. Ma io sono molto testarda e credo che nonostante gli impegni, lo farò. Inoltre seguo un blog che ho creato da pochi mesi, in cui aiuto come posso gli esordienti come me ad avere maggiore visibilità, quantomeno sul web. Il progetto è di farlo divenire Associazione Culturale e poter organizzare Concorsi Letterari Nazionali. Sicuramente arriverò anche a questo

Grazie infinite per essere stata con noi e a presto, con le tue nuove avventure editoriali!

Grazie ancora a te, Rossana, per la bella opportunità.

Figurati! Alla prossima occasione, Lucilla...
Roxie


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

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