lunedì 17 dicembre 2012

Fino alla fine - La Pagina su Facebook

Insieme all'amica illustratrice Evelyn Storm sto ridando vita al mio romanzo "Fino alla fine". Vedrete i personaggi e potrete leggere o rileggere la storia che amo infinitamente... venite a trovarci!



martedì 11 dicembre 2012

Intervista a Davide Cencini


Sono lieta di ospitare l’autore del progetto “Darkwing”, Davide Cencini.
Benvenuto, Davide!

Grazie a te per lo spazio che mi dedichi.

Davide Cencini
Tu stesso, definisci la tua sincerità “la tua peggior qualità”. E’ sempre stato così e come ti trovi, in questa odierna società, dove imperano falsità e ipocrisia?

Non vorrei cadere in un luogo comune, in fondo tutti sappiamo essere bugiardi. Ma sono sempre stato una persona molto spontanea, che crede nella sincerità. Purtroppo questo mi ha sempre cacciato in un sacco di guai, sia nel lavoro che nella vita privata! Per auto citare una cosa che ho detto di recente: “Il problema della Sincerità è che non si compra a buon mercato. Bisogna sforzarsi per trovarla e non sempre è quella che vogliono gli altri. Tanta fatica per sceglierla, e poi 
regalarla non sempre ti fa amare. La gente che hai intorno preferisce che tu sia qualcuno che sta bene a loro.”

Hai frequentato scuole professionali e corsi di sceneggiatura. Cosa ti appassiona di più… scrivere o creare sceneggiature?

Per quanto mi piaccia sceneggiare, scrivere mi da’ un piacere inebriante; mi permette di concentrarmi e sgombrare la mente da altri pensieri, e quando il testo esce fuori con potenza è una scarica di adrenalina, come suonare un crescendo sul pianoforte. E’ il momento in cui mi sento più vicino a me stesso. Una cosa comunque non esclude l’altra e ritengo che la mia formazione come sceneggiatore mi abbia aiutato tantissimo come scrittore perché mi ha spinto a sviluppare uno stile orientato alla narrazione per immagini. Nel fumetto devi sempre pensare di visualizzare quello che racconti, questo è un approccio molto valido anche nei libri dove non hai l’ausilio del disegno e l’immagine va creata con le parole.

Rita Micozzi
Nel 2001, ad un corso di fumetto, incontri la disegnatrice Rita Micozzi, che ben presto diventerà la tua compagna di lavoro e di vita. Come funziona, la vostra collaborazione professionale?

Rita mi ha spesso ispirato con la sua arte, senza di lei Darkwing non esisterebbe. Poiché le nostre competenze sono complementari ci aiutiamo spesso a vicenda nel lavoro. Anche se a volte questo finisce per diventare oggetto di accese discussioni…



Darkwing
Nel 2002 inizi a lavorare sul primissimo prototipo di “Darkwing”, prendendo spunto da un vecchio schizzo trovato nel diario di Rita. Vuoi introdurci questo interessante progetto?

A quei tempi eravamo entrambi fan di PKNA, un noto fumetto Disney che presentava il personaggio di Paperinik in chiave supereroistica. Io scrivevo fanfiction e lei disegnava fanart.  Un giorno trovai sul suo diario di scuola uno schizzo di PK rivisitato come un guerriero medievale; da lì mi venne l’idea di una fanfiction a episodi che presentasse il personaggio in un contesto fantasy. Scrissi alcune puntate, senza mai pubblicarle, che in seguito divennero l’ossatura della prima versione di Darkwing. Quell’idea non vide mai la luce, ma gli elementi base della storia erano già lì; c’era un uomo perso in un altro mondo che cercava di tornare a casa, una spada dotata di un potere oscuro e i comprimari principali (o almeno le loro prime versioni). Mi accorsi che l’idea era buona e poteva funzionare di per sé, in seguito quindi la ristrutturai per creare una storia del tutto indipendente. Così nacque il prototipo di Darkwing, che poi negli anni, attraverso lunghe e lente riscritture e una mia maturazione personale, ha assunto la forma attuale.

Con “Darkwing”, ti proponi quindi al pubblico in veste di scrittore, concretizzando finalmente quella che è stata fin dall’inizio la tua passione più autentica. E’ così?

Sì. Ho dedicato moltissimo a questo progetto, un lavoro lungo dieci anni in cui siamo cresciuti insieme. Vederlo finalmente diventare grande e spiccare il volo fuori dal nido per me è stata una emozione incredibile.

Proposto originariamente come autoproduzione, il progetto è stato di recente preso in carico da Ute Libri. Ti posso chiedere come ti sei trovato con l’auto pubblicazione e quale percorso suggeriresti, dopo aver provato entrambe le esperienze, a chi si avvicina alla scrittura?

Suggerisco di tentare prima i canali tradizionali e poi, se non dovesse andare, tentare l’autoproduzione. Auto prodursi bene è difficile, faticoso, costoso; può portare al successo ma anche all’estinzione. Trovare un editore è sempre la cosa migliore - basta che non chieda soldi per pubblicare. A chi volesse approfondire l’argomento consiglio quest’altra mia intervista su Penne Indipendenti

Infine… evoluzione di “Darkwing” a parte, progetti per il futuro?

Realizzare questo progetto naturalmente mi occuperà per molto tempo, ma nel frattempo continuo a lavorare nei fumetti come sceneggiatore e colorista. Ad esempio io e Rita stiamo preparando un progetto per la Francia, ma è ancora presto per parlarne.

Grazie per aver condiviso il tuo progetto con noi e in bocca al lupo per tutto!
Roxie


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

venerdì 7 dicembre 2012

Intervista a Simona Giorgino


Oggi, sono felice di presentarvi la giovane scrittrice Simona Giorgino.
Benvenuta, Simona!

Simona Giorgino
Ho visitato il tuo blog - dopo essere stata tua ospite e per questo, ti ringrazio ancora - ed ho letto come tu stessa ti racconti ai tuoi lettori. Mi ha colpito una citazione di Oscar Wilde che dovrebbe dirci qualcosa e cioè: “Le donne hanno un istinto meraviglioso, scoprono tutto, meno ciò che è evidente”. Ce la vuoi argomentare?

Ciao Rossana e grazie per questa intervista! Mi piace molto quella frase di Oscar Wilde, secondo me rispecchia in maniera abbastanza fedele il modo di essere delle donne. Ritengo che siamo spesso e volentieri dotate di una sensibilità oltre confine (passami questa espressione), siamo spesso molto attente e soprattutto inclini a scavare nel profondo. E se si scava troppo nel profondo, spesso si rischia di perdere di vista quello che invece succede in superficie, la realtà concreta delle cose. Per quanto mi riguarda, inoltre, ho potuto capire e notare come gli uomini abbiano una grande dote che a volte a noi donne invece manca: la semplicità, e ovviamente in senso buono (per gli uomini). Siamo talmente prese a porci domande (chiaramente non voglio generalizzare, le eccezioni ci sono in ogni caso), a fissare punti lontani, a lasciarci affascinare dal mistero e dall’indefinito, che spesso ci troviamo a ignorare che le verità più importanti sono esattamente davanti a noi. L’evidenza – per dirla con Wilde – non è esattamente il nostro forte. Diventa perfino difficile accettare che l’evidente sia reale, ci deve per forza essere qualcos’altro dietro l’evidenza! Diventa una sorta di sfida e d’altronde siamo state sempre abituate alle sfide! Il facile non fa decisamente per noi. Per le donne niente è stato mai completamente facile e la nostra storia ce ne dà ampiamente conferma.

So anche sei appassionata di fotografia… immagino, quindi, che quando non sarai impegnata con la scrittura, ti ci dedicherai. E’ così?

La fotografia mi ha sempre affascinato ma è un hobby nato solo di recente. Per la mia laurea triennale (2009) ho fortemente desiderato una digitale che ho ottenuto in regalo da mia sorella e mio cognato. Già con la digitale ebbi occasione di sperimentare un po’ questa meravigliosa arte. Poi la digitale cominciava a stare stretta, e così di recente ho “ampliato i miei orizzonti”, riuscendo a ottenere in regalo dal mio ragazzo una straordinaria Reflex, una Nikon con obiettivo stratosferico, e ovviamente gli strumenti giusti ti permettono di ottenere soddisfazioni maggiori. La fotografia rimane pur sempre una passione secondaria, alla quale mi piace dedicarmi a tempo perso, ma ogni volta che lo faccio ne traggo delle stupende sensazioni, e ritornare a casa dopo un “tour fotografico” è sempre meraviglioso, perché fremo dalla curiosità di rivedere i miei scatti sul PC, scegliere i migliori e magari farci qualche ritocchino ai colori usando programmi di editing. Mi piace! Ma resta pur sempre una passione marginale rispetto a quella per la scrittura. 

Jeans e cioccolato
Quando hai cominciato, invece, a scrivere e c’è stato un motivo particolare che ti ha indotto a farlo?

Nessun motivo mi ha indotto a scrivere, è stata sempre un’esigenza che ho sentito dentro, sin da quando ero una ragazzina. All’età di dodici, tredici anni all’incirca, l’impulso della scrittura in me si è fatto sempre più intenso. Proprio di recente, all’interno di vecchi scatoloni ho ritrovato quaderni pieni di miei racconti, sono datati 1998-1999, è stata una grande emozione rileggerne qualcuno. Ho quindi sempre scritto racconti ma anche poesie, sino a maturare l’idea e il desiderio di scrivere un romanzo, e successivamente anche di pubblicarlo. Il momento giusto per farlo, evidentemente, è arrivato nel 2011, quando ho scritto il mio primo romanzo (che è stato poi pubblicato) “Jeans e cioccolato”. Volevo fortemente scrivere un romanzo, farne un libro, tentare la via della pubblicazione senza alcuna aspettativa, e scriverlo senza alcuna interruzione, senza alcuna sosta, senza intoppi e particolari impedimenti e nel giro di pochi mesi, è stato una grandissima soddisfazione. Da allora non mi sono più fermata. ^^

Di cosa ti occupi, quando non ti dedichi a queste due grandi passioni artistiche?

Nella vita sono una studentessa, sto portando a compimento il mio ciclo di studi universitari in lingue straniere, mi sto specializzando in Traduzione e Interpretariato. Ma oltre allo studio (che ultimamente, essendo appunto presa dagli ultimi esami, è diventato praticamente all’ordine del minuto e non mi lascia abbastanza tempo per dedicarmi alla mia passione!), ho una casa da gestire, un fidanzato da non trascurare e un cagnolino che ha bisogno delle mie coccole! :)

Ho scoperto, infine che, come me, adori i cani e che ne hai uno. Vuoi raccontarci di lui, di voi, del vostro rapporto?

Sì, infatti, ho un cagnolino da giugno. Ho sempre amato gli animali e sin da piccola i miei mi hanno insegnato a convivere con gli animali e ad amarli. Ma penso che l’amore per gli animali – come l’amore in generale e per ogni altra cosa – non possa essere insegnato. Se si amano gli animali è fondamentalmente merito di una propria innata sensibilità. Il mio cagnolino è un Pinscher nano focato, sono perdutamente innamorata di lui, abbiamo trascorso un’intera estate a correre insieme per i parchi. Poi dopo l’estate abbiamo iniziare a notare un andamento un po’ strano alle zampe anteriori e, dopo diversi studi, abbiamo appurato che è affetto da una malformazione congenita ai gomiti. Ora è sotto controllo medico, le aspettative sono buone, ha le zampine ingessate ma ci convive alla perfezione, dopo le feste dovremmo essere in grado di liberarlo dal gesso e speriamo che insieme a quel gesso vada via anche la sfortuna che si è abbattuta su di lui, e che ritorni a correre come gli altri cagnolini. Il mio rapporto con lui? Viviamo praticamente in simbiosi. Lui è una parte del mio cuore e dire altro potrebbe addirittura sminuire quello che nutro per Cliff. Quindi mi fermo qui. :)

Quel ridicolo pensiero
Hai recentemente pubblicato il romanzo “Quel ridicolo pensiero” (0111 Edizioni). Ce ne parli?

“Quel ridicolo pensiero” è il mio secondo romanzo. L’ho scritto nel giro di una trentina di giorni, esattamente a due mesi di distanza dall’uscita di “Jeans e cioccolato”, il mio primo romanzo. Volevo fortemente scrivere un altro libro, ero lì a immaginare e a fantasticare sulla mia prima pubblicazione che da lì a poco sarebbe diventata realtà, sulle presentazioni letterarie, sulla soddisfazione di tenere il primo libro tra le mani, e così è nata di getto la mia seconda protagonista, Carina. Anche lei, infatti, ha pubblicato un libro, si sta dirigendo alla presentazione del suo primo romanzo, è emozionata. Poi però Simona scompare dalla scena, e lascia che Carina prenda il sopravvento, e insieme a lei anche la sua storia particolare. Carina vive un’esperienza insolita che la allontana per un po’ dalla persona che ama e che le permette di capire un sacco di cose, e soprattutto di fare chiarezza dentro di sé. Un interrogativo che vorrei lasciare al lettore: quanto spessore ha il destino nella tua vita? Il messaggio che vorrei comunicare è senza dubbio positivo per le coppie, e al tempo stesso spero di dare a chi legge questo romanzo qualche interessante spunto di riflessione, insieme a una storia mi auguro quanto più piacevole possibile!

Per concludere la nostra chiacchierata, vorrei chiederti cosa pensi di fare nel prossimo futuro… progetti editoriali?

È in stesura un terzo romanzo. Mi sento molto migliorata nello stile, nei contenuti, mi sento più sicura di me, e ho una voglia pazzesca di lanciarmi e terminarlo, fremo dal desiderio, ma come ti accennavo prima, gli esami in vista della laurea mi tengono molto occupata anche e soprattutto a livello mentale. Non manca mai, comunque, l’occasione di ritagliami uno spazio e un momento da dedicare alla scrittura – se non lo facessi probabilmente non sopravvivrei! – quindi il nuovo romanzo procede più lentamente rispetto agli altri due, scritti in tempi più ridotti, ma procede comunque. Anzi, in questo modo sento che stavolta sarà un romanzo ancor più ragionato, più maturo e completo.
Progetti editoriali in vista quindi ancora no, ma ho assolutamente intenzione di continuare a pubblicare. Per il momento mi godo la promozione relativa ai primi due libri, che sono stati inoltre pubblicati con soli sette mesi di distanza l’uno dall’altro, quindi ne avrò, fortunatamente, ancora per un bel po’! 


Grazie di cuore per essere stata qui e per averci raccontato del tuo mondo. A presto, con le tue nuove avventure letterarie!
Roxie

Grazie a te Rossana, è stato un vero piacere!




(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

lunedì 3 dicembre 2012

Intervista ad Anna Maria Benone


Abbiamo oggi, nostra gradita ospite, la scrittrice Anna Maria Benone.
Benvenuta, Anna Maria!

Ciao Roxie, grazie per avermi invitata nel tuo blog. Penso che la scrittura sia condivisione e non competizione, il tuo blog è un esempio.

Grazie! :-D
Anna Maria Benone
Sei docente precaria di lettere in una scuola media.  Ti va di raccontarci qualcosa di questa esperienza? Come sono gli adolescenti di oggi? Cosa pensi di potere trarre, dal rapporto instaurato con loro, per i tuoi scritti?

Penso che per insegnare, specie in questi tempi precari, bisogna avere passione e tanta pazienza. Credo vada un po' sfatato il “mito” del docente nullafacente che lavora solo per lo stipendio e per le ferie. In ogni mestiere che si rispetti c'è chi lavora e chi no, ma non voglio di certo aprire una polemica che avrebbe un inizio, ma sarebbe senza fine. Dico solo che certi stereotipi dovrebbero essere eliminati: è facile etichettare, ma si sa anche che l'etichetta alla fine non piace a nessuno, poiché a nessuno piace essere in una gabbia. Gli adolescenti di oggi rispecchiano un po' la società di oggi. Nel mio lavoro, come fanno anche molti dei miei colleghi, cerco di dare ai miei alunni non solo i contenuti, ma il recupero di certi valori che sembrano persi. Cerco di portali a credere in loro stessi e a credere che si può ancora sognare e che i sogni si possono realizzare, lavorando sodo; certo conta anche un pizzico di fortuna. La mia scrittura si ispira alla vita, e al mio sentire in generale...

Quali sono le tue passioni, insomma, cosa ti piace fare quando non scrivi? 

Amo la musica: dal rock, alla new age, alla musica classica. Per quanto concerne la musica classica, mi piace molto “La follia” di Vivaldi. Appena posso, fuggo dallo smog per riconciliarmi con la natura. Adoro il mare, ho origini salentine e custodisco in me i colori e i profumi della mia terra. Da quando vivo vicino a Milano, ho riscoperto il fiume, il suo fascino. Per me la natura è fonte d'ispirazione, direi linfa vitale. Il mio colore preferito è l'arancione. I miei fiori preferiti: margherita e girasole, citati anche in una poesia della mia ultima raccolta e in altri miei scritti.

Hai scritto molta poesia e ultimamente ti sei avvicinata alla narrativa. Ci spieghi quale percorso hai fatto, dentro di te, per mutare anche se temporaneamente direzione? 

E' stata più un'evoluzione che un cambio di direzione. E' da un po' di anni che scrivo, dalla poesia, al teatro, alla narrativa, senza far leggere nulla, se non a qualche amico: sono molto timida e riservata… Sono solo tre anni che ho deciso di rendere pubblica la mia scrittura con il primo esperimento di poesia, la raccolta Intro_versi e partecipando a dei  concorsi di poesia. Devo dire che diverse poesie sono state scelte e pubblicate su siti di editori, oppure sono state antologizzate in tomi di autori contemporanei. Esattamente nell'ottobre 2011, una mattina mi sono svegliata con il desiderio di mettere alla prova la mia scrittura narrativa. Più volte mi hanno detto che dentro di me c'è anche tanta prosa. Ho sentito che era il momento di misurarmi.  Per caso, ma NIENTE E' A CASO, ho letto di un corso di scrittura online tenuto dalla scrittrice fantasy Moony Witcher, così mi sono iscritta e ho riscoperto un mondo che ignoravo. Chi ha letto, in ordine di livello, i miei racconti: PEZZI, GIULIA, NIENTE E' A CASO(sono presenti sul blog di Moony Witcher) ha più volte detto che si legge tra le righe una prosa poetica. Per me è stato un vero e proprio percorso che mi ha fatto rendere conto della mia penna, di una penna che sicuramente deve continuare a maturare e che devo continuare a scoprire. La strada è ancora lunga. Penna e cuore, come dice Moony. Se posso permettermi, consiglio i suoi corsi online a chi deve imparare a scrivere e a chi, come me, scrive già, perché è veramente un confrontarsi continuo e sincero. Per me è stata una crescita.

Il suono nel testo
Parliamo quindi della tua raccolta di poesie: “Il suono nel testo”. Di cosa tratta?

"Il suono nel testo" nasce da una ricerca interiore dettata da un “io” singolare, divenuto “noi”, scisso in un “nuovo io”. Ricerco l'essenza della parola andando oltre, trasformando l'azione in scrittura, in un testo che diventa suono: "Il suono nel testo". 
Per me la musica libera l’anima, la poesia la completa, la sensibilità la riempie di vita. Il titolo della raccolta di cui si può leggere l'omonima poesia, nasce dal fatto che molte persone, leggendo diverse mie poesie precedenti, hanno detto che nella mia poesia c'è musica. In realtà preferisco non aggiungere altro e non parlare molto dell'opera o di me, ma lasciare che sia la scrittura a scalfire di inchiostro ciò che ho voluto dire nei miei componimenti poetici. Sarà il lettore a carpire e magari, dopo aver letto la raccolta, a dire.

A chi suggeriresti soprattutto di leggerlo e perché? 

A tutti, perché penso che la poesia sia per e di tutti, come lo è la musica. La poesia, a mio parere, si deve sentire, ascoltare. Credo, come qualcuno dei miei contatti della mia pagina facebook ha detto leggendo alcune mie poesie, che di questi tempi abbiamo bisogno di riscoprire la poesia :)


Progetti futuri?

Prima di tutto spero vada bene, o meglio dovrei dire Benone, “IL SUONO NEL TESTO”. Spero veramente di riuscire a diffondere poesia e che i miei messaggi poetici arrivino alle persone.  Comunque vada, sono già contenta e soddisfatta di aver raggiunto questo primo traguardo, ossia di aver pubblicato con un Editore,  in questo caso l'Editore R.E.I che ha compreso le mie poesie e che ringrazio. Per il resto, mi affido ai lettori. 
Per quanto concerne altri progetti: attualmente sono alle prese con un nuovo racconto ed una nuova raccolta di poesie.
Scrivo perché respiro meglio.

Contatti web: 


Grazie per essere stata con noi e alla prossima avventura editoriale!
Roxie

Grazie a te di cuore per avermi ospitata ed intervistata. 
Buona scrittura :)
Anna Maria Benone

(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)


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