E’ mia graditissima ospite, oggi, la scrittrice Stella Stollo.
Benvenuta, Stella!
Grazie a te per l’accoglienza, Roxie. Sono felice di essere sul tuo blog.
Stella Stollo |
Hai frequentato il liceo scientifico e ti sei laureata in Lingue e Letterature Orientali presso l’università di Venezia. Quanto e come ti hanno aiutata, durante il percorso che ti ha condotta a diventare una scrittrice, i tuoi studi e come mai, due scelte così differenti fra loro?
Se ho capito bene, mi stai chiedendo come mai non ho frequentato il liceo linguistico prima dell’università, data la mia passione per le lingue. In realtà, quando ho scelto la facoltà di Lingue Orientali, non l’ho fatto per il desiderio di parlare fluentemente una lingua esotica (non sono una brava oratrice nemmeno in italiano!), ma piuttosto sull’onda della fascinazione per la cultura e le filosofie orientali che allora conoscevo solo tramite certe letture, Hesse in particolare. Insomma, tutti quelli della mia generazione ad un certo punto hanno desiderato andare in Oriente! Devo dire comunque che al liceo scientifico ho studiato in maniera approfondita soprattutto la matematica e il latino, due discipline che reputo importantissime per la formazione di un pensiero logico-creativo. L’esercizio matematico mi è stato utile per la comprensione delle strutture logiche alla base di una lingua non alfabetica come il cinese, così come la conoscenza del latino mi è servita tantissimo per lo studio della lingua russa e in seguito di quella tedesca (assolutamente fuori programma).
Penso che i miei studi e le situazioni ad essi correlati, cioè ambiente, amicizie, relazioni, viaggi, abbiano contribuito a farmi diventare il tipo di persona e di autrice che sono. Ma sono sicura che, indipendentemente dal percorso di studi, sarei comunque arrivata a scrivere dei libri: è una cosa che avevo già deciso da bambina. Me la sono presa comoda, ma l’ho fatta!
Hai trascorso un anno accademico in Cina e poi, per motivi sentimentali, hai vissuto tre anni in Germania. Che ricordi hai di questi due Paesi tanto distanti fra loro e dalla nostra Italia?
Della Cina di allora (stiamo parlando di ventisei anni fa), più che ricordi nitidi, conservo alcune impressioni claustrofobiche dovute alla frequentazione di ambienti superaffollati e certe fobie legate all’igiene che ormai mi caratterizzeranno per sempre (a noi studenti borsisti era permesso frequentare mezzi di trasporto e luoghi normalmente sconosciuti ai turisti stranieri). Ma conservo anche emozioni e sensazioni piacevolissime, legate soprattutto ad una diversa percezione del Tempo: lentissimo, dilatato e dispensatore di un senso di libertà mai sperimentato prima. Della Germania ho invece ricordi relativi all’altro tempo, quello atmosferico! In particolare ricordo con terrore alcuni mesi trascorsi sulla costa del Mar baltico (bellissimi posti): non sono fatta per vivere al freddo! Ancora oggi mi chiedo perché non mi sono innamorata di uno Spagnolo invece che di un Tedesco: ora avrei l’occasione di fare due o tre viaggi all’anno in Spagna invece che in Germania…
Cosa hai portato con te, rientrando definitivamente in Italia, della cultura orientale e di quella germanica?
Di quella germanica solo mio marito, il calendario dell’avvento e i dolcetti speziati.
Di quella orientale, una certa insofferenza verso il dualismo (tra energia e materia, tra corpo e anima, tra scienza e filosofia…) che permea la cultura occidentale, dominata dal pensiero greco classico e dalla concezione cattolica del mondo. L’interconnessione di tutte le cose e l’interazione degli opposti, tipiche sia del pensiero orientale che di quello occidentale presocratico sembrano essere alla base delle importanti scoperte della scienza moderna, in particolare della fisica quantistica.
Cosa ti piace fare, a cosa ti dedichi, quando non sei impegnata a scrivere?
Diciamo pure che scrivo nei ritagli di tempo. Lavoro fuori casa, ho due figlie, una casa da mantenere vivibile. Sono ossessionata dal dovere di regalare alla mia famiglia uno stile di vita il più salutare possibile: ho abolito detersivi inutili e inquinanti, produco in casa detergenti con ingredienti naturali. Evito cibi già pronti, faccio in casa biscotti e torte. Sono anche riuscita a “creare” il lievito madre che curo e nutro con amore e quindi sforno anche pane, pizze e focacce. Nel tempo libero mi rilasso con il giardinaggio, il contatto con la terra e i colori dei fiori mi fanno passare il mal di testa. Limitatamente alle possibilità finanziarie, mi piace viaggiare. Adoro guardare film e leggere, leggere, leggere. Del resto penso che la lettura sia l’unico modo per apprendere la tecnica narrativa. E che vedere posti nuovi, conoscere persone, fare cose, insomma vivere, sia l’unico modo per alimentare l’ispirazione, anche se poi capita che la lampadina si accenda nei rari momenti di dolce far niente.
Io e i miei piedi |
Nel 2011 hai partecipato al Premio letterario Cogito ergo Scrivo, vincendolo. Con quale romanzo?
Con “Io e i miei piedi” (Graphofeel ed.) un breve romanzo scritto tanti anni fa e che ho tirato fuori dal cassetto proprio per partecipare a questo concorso.
Nel dicembre dello stesso anno hai pubblicato il secondo romanzo, “Algoritmi di Capodanno” (ARPANet), già pubblicato in formato digitale dalla stessa casa editrice. Ce ne parli?
Avrebbe dovuto essere un romanzo leggero, genere chick lit : Cinzia, una quarantenne alle prese con le prime rughe, creme di bellezza e vestiti strategicamente valorizzanti, è alla ricerca del grande Amore. In corso d’opera il romanzo si è trasformato!
Algoritmi di Capodanno |
Adesso lo definirei un libro sulle passioni: quelle che Cinzia ha sempre avuto, come la matematica e la cioccolata, quelle che le ha regalato la sua professione, come l’arte e l’enogastronomia e infine la poesia, che l’aiuterà a decifrare gli algoritmi della vita.
Progetti per il futuro?
Sto cercando un editore per il mio terzo romanzo, MALdiTERRA, una storia che si svolge nell’arco di tre ore (la durata di un’eclissi solare) e procede in un continuo alternarsi di momenti del presente e flashback del passato. Finora ho ricevuto solo proposte con richiesta di contributo. Ma, dato che i primi due li ho pubblicati gratuitamente, insisterò finché non troverò la situazione giusta. Per ora è presente nella vetrina del sito ilmiolibro.it.
Sto rivedendo la stesura di un vecchio romanzo storico e ho iniziato a scriverne un altro che, come il tuo ultimo, ha la parola “stelle” nel suo titolo.
Che bella coincidenza, Stella!
Grazie infinite per essere stata con noi e a presto, con nuove avventure editoriali!
Roxie
(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)
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