lunedì 17 dicembre 2012

Fino alla fine - La Pagina su Facebook

Insieme all'amica illustratrice Evelyn Storm sto ridando vita al mio romanzo "Fino alla fine". Vedrete i personaggi e potrete leggere o rileggere la storia che amo infinitamente... venite a trovarci!



martedì 11 dicembre 2012

Intervista a Davide Cencini


Sono lieta di ospitare l’autore del progetto “Darkwing”, Davide Cencini.
Benvenuto, Davide!

Grazie a te per lo spazio che mi dedichi.

Davide Cencini
Tu stesso, definisci la tua sincerità “la tua peggior qualità”. E’ sempre stato così e come ti trovi, in questa odierna società, dove imperano falsità e ipocrisia?

Non vorrei cadere in un luogo comune, in fondo tutti sappiamo essere bugiardi. Ma sono sempre stato una persona molto spontanea, che crede nella sincerità. Purtroppo questo mi ha sempre cacciato in un sacco di guai, sia nel lavoro che nella vita privata! Per auto citare una cosa che ho detto di recente: “Il problema della Sincerità è che non si compra a buon mercato. Bisogna sforzarsi per trovarla e non sempre è quella che vogliono gli altri. Tanta fatica per sceglierla, e poi 
regalarla non sempre ti fa amare. La gente che hai intorno preferisce che tu sia qualcuno che sta bene a loro.”

Hai frequentato scuole professionali e corsi di sceneggiatura. Cosa ti appassiona di più… scrivere o creare sceneggiature?

Per quanto mi piaccia sceneggiare, scrivere mi da’ un piacere inebriante; mi permette di concentrarmi e sgombrare la mente da altri pensieri, e quando il testo esce fuori con potenza è una scarica di adrenalina, come suonare un crescendo sul pianoforte. E’ il momento in cui mi sento più vicino a me stesso. Una cosa comunque non esclude l’altra e ritengo che la mia formazione come sceneggiatore mi abbia aiutato tantissimo come scrittore perché mi ha spinto a sviluppare uno stile orientato alla narrazione per immagini. Nel fumetto devi sempre pensare di visualizzare quello che racconti, questo è un approccio molto valido anche nei libri dove non hai l’ausilio del disegno e l’immagine va creata con le parole.

Rita Micozzi
Nel 2001, ad un corso di fumetto, incontri la disegnatrice Rita Micozzi, che ben presto diventerà la tua compagna di lavoro e di vita. Come funziona, la vostra collaborazione professionale?

Rita mi ha spesso ispirato con la sua arte, senza di lei Darkwing non esisterebbe. Poiché le nostre competenze sono complementari ci aiutiamo spesso a vicenda nel lavoro. Anche se a volte questo finisce per diventare oggetto di accese discussioni…



Darkwing
Nel 2002 inizi a lavorare sul primissimo prototipo di “Darkwing”, prendendo spunto da un vecchio schizzo trovato nel diario di Rita. Vuoi introdurci questo interessante progetto?

A quei tempi eravamo entrambi fan di PKNA, un noto fumetto Disney che presentava il personaggio di Paperinik in chiave supereroistica. Io scrivevo fanfiction e lei disegnava fanart.  Un giorno trovai sul suo diario di scuola uno schizzo di PK rivisitato come un guerriero medievale; da lì mi venne l’idea di una fanfiction a episodi che presentasse il personaggio in un contesto fantasy. Scrissi alcune puntate, senza mai pubblicarle, che in seguito divennero l’ossatura della prima versione di Darkwing. Quell’idea non vide mai la luce, ma gli elementi base della storia erano già lì; c’era un uomo perso in un altro mondo che cercava di tornare a casa, una spada dotata di un potere oscuro e i comprimari principali (o almeno le loro prime versioni). Mi accorsi che l’idea era buona e poteva funzionare di per sé, in seguito quindi la ristrutturai per creare una storia del tutto indipendente. Così nacque il prototipo di Darkwing, che poi negli anni, attraverso lunghe e lente riscritture e una mia maturazione personale, ha assunto la forma attuale.

Con “Darkwing”, ti proponi quindi al pubblico in veste di scrittore, concretizzando finalmente quella che è stata fin dall’inizio la tua passione più autentica. E’ così?

Sì. Ho dedicato moltissimo a questo progetto, un lavoro lungo dieci anni in cui siamo cresciuti insieme. Vederlo finalmente diventare grande e spiccare il volo fuori dal nido per me è stata una emozione incredibile.

Proposto originariamente come autoproduzione, il progetto è stato di recente preso in carico da Ute Libri. Ti posso chiedere come ti sei trovato con l’auto pubblicazione e quale percorso suggeriresti, dopo aver provato entrambe le esperienze, a chi si avvicina alla scrittura?

Suggerisco di tentare prima i canali tradizionali e poi, se non dovesse andare, tentare l’autoproduzione. Auto prodursi bene è difficile, faticoso, costoso; può portare al successo ma anche all’estinzione. Trovare un editore è sempre la cosa migliore - basta che non chieda soldi per pubblicare. A chi volesse approfondire l’argomento consiglio quest’altra mia intervista su Penne Indipendenti

Infine… evoluzione di “Darkwing” a parte, progetti per il futuro?

Realizzare questo progetto naturalmente mi occuperà per molto tempo, ma nel frattempo continuo a lavorare nei fumetti come sceneggiatore e colorista. Ad esempio io e Rita stiamo preparando un progetto per la Francia, ma è ancora presto per parlarne.

Grazie per aver condiviso il tuo progetto con noi e in bocca al lupo per tutto!
Roxie


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

venerdì 7 dicembre 2012

Intervista a Simona Giorgino


Oggi, sono felice di presentarvi la giovane scrittrice Simona Giorgino.
Benvenuta, Simona!

Simona Giorgino
Ho visitato il tuo blog - dopo essere stata tua ospite e per questo, ti ringrazio ancora - ed ho letto come tu stessa ti racconti ai tuoi lettori. Mi ha colpito una citazione di Oscar Wilde che dovrebbe dirci qualcosa e cioè: “Le donne hanno un istinto meraviglioso, scoprono tutto, meno ciò che è evidente”. Ce la vuoi argomentare?

Ciao Rossana e grazie per questa intervista! Mi piace molto quella frase di Oscar Wilde, secondo me rispecchia in maniera abbastanza fedele il modo di essere delle donne. Ritengo che siamo spesso e volentieri dotate di una sensibilità oltre confine (passami questa espressione), siamo spesso molto attente e soprattutto inclini a scavare nel profondo. E se si scava troppo nel profondo, spesso si rischia di perdere di vista quello che invece succede in superficie, la realtà concreta delle cose. Per quanto mi riguarda, inoltre, ho potuto capire e notare come gli uomini abbiano una grande dote che a volte a noi donne invece manca: la semplicità, e ovviamente in senso buono (per gli uomini). Siamo talmente prese a porci domande (chiaramente non voglio generalizzare, le eccezioni ci sono in ogni caso), a fissare punti lontani, a lasciarci affascinare dal mistero e dall’indefinito, che spesso ci troviamo a ignorare che le verità più importanti sono esattamente davanti a noi. L’evidenza – per dirla con Wilde – non è esattamente il nostro forte. Diventa perfino difficile accettare che l’evidente sia reale, ci deve per forza essere qualcos’altro dietro l’evidenza! Diventa una sorta di sfida e d’altronde siamo state sempre abituate alle sfide! Il facile non fa decisamente per noi. Per le donne niente è stato mai completamente facile e la nostra storia ce ne dà ampiamente conferma.

So anche sei appassionata di fotografia… immagino, quindi, che quando non sarai impegnata con la scrittura, ti ci dedicherai. E’ così?

La fotografia mi ha sempre affascinato ma è un hobby nato solo di recente. Per la mia laurea triennale (2009) ho fortemente desiderato una digitale che ho ottenuto in regalo da mia sorella e mio cognato. Già con la digitale ebbi occasione di sperimentare un po’ questa meravigliosa arte. Poi la digitale cominciava a stare stretta, e così di recente ho “ampliato i miei orizzonti”, riuscendo a ottenere in regalo dal mio ragazzo una straordinaria Reflex, una Nikon con obiettivo stratosferico, e ovviamente gli strumenti giusti ti permettono di ottenere soddisfazioni maggiori. La fotografia rimane pur sempre una passione secondaria, alla quale mi piace dedicarmi a tempo perso, ma ogni volta che lo faccio ne traggo delle stupende sensazioni, e ritornare a casa dopo un “tour fotografico” è sempre meraviglioso, perché fremo dalla curiosità di rivedere i miei scatti sul PC, scegliere i migliori e magari farci qualche ritocchino ai colori usando programmi di editing. Mi piace! Ma resta pur sempre una passione marginale rispetto a quella per la scrittura. 

Jeans e cioccolato
Quando hai cominciato, invece, a scrivere e c’è stato un motivo particolare che ti ha indotto a farlo?

Nessun motivo mi ha indotto a scrivere, è stata sempre un’esigenza che ho sentito dentro, sin da quando ero una ragazzina. All’età di dodici, tredici anni all’incirca, l’impulso della scrittura in me si è fatto sempre più intenso. Proprio di recente, all’interno di vecchi scatoloni ho ritrovato quaderni pieni di miei racconti, sono datati 1998-1999, è stata una grande emozione rileggerne qualcuno. Ho quindi sempre scritto racconti ma anche poesie, sino a maturare l’idea e il desiderio di scrivere un romanzo, e successivamente anche di pubblicarlo. Il momento giusto per farlo, evidentemente, è arrivato nel 2011, quando ho scritto il mio primo romanzo (che è stato poi pubblicato) “Jeans e cioccolato”. Volevo fortemente scrivere un romanzo, farne un libro, tentare la via della pubblicazione senza alcuna aspettativa, e scriverlo senza alcuna interruzione, senza alcuna sosta, senza intoppi e particolari impedimenti e nel giro di pochi mesi, è stato una grandissima soddisfazione. Da allora non mi sono più fermata. ^^

Di cosa ti occupi, quando non ti dedichi a queste due grandi passioni artistiche?

Nella vita sono una studentessa, sto portando a compimento il mio ciclo di studi universitari in lingue straniere, mi sto specializzando in Traduzione e Interpretariato. Ma oltre allo studio (che ultimamente, essendo appunto presa dagli ultimi esami, è diventato praticamente all’ordine del minuto e non mi lascia abbastanza tempo per dedicarmi alla mia passione!), ho una casa da gestire, un fidanzato da non trascurare e un cagnolino che ha bisogno delle mie coccole! :)

Ho scoperto, infine che, come me, adori i cani e che ne hai uno. Vuoi raccontarci di lui, di voi, del vostro rapporto?

Sì, infatti, ho un cagnolino da giugno. Ho sempre amato gli animali e sin da piccola i miei mi hanno insegnato a convivere con gli animali e ad amarli. Ma penso che l’amore per gli animali – come l’amore in generale e per ogni altra cosa – non possa essere insegnato. Se si amano gli animali è fondamentalmente merito di una propria innata sensibilità. Il mio cagnolino è un Pinscher nano focato, sono perdutamente innamorata di lui, abbiamo trascorso un’intera estate a correre insieme per i parchi. Poi dopo l’estate abbiamo iniziare a notare un andamento un po’ strano alle zampe anteriori e, dopo diversi studi, abbiamo appurato che è affetto da una malformazione congenita ai gomiti. Ora è sotto controllo medico, le aspettative sono buone, ha le zampine ingessate ma ci convive alla perfezione, dopo le feste dovremmo essere in grado di liberarlo dal gesso e speriamo che insieme a quel gesso vada via anche la sfortuna che si è abbattuta su di lui, e che ritorni a correre come gli altri cagnolini. Il mio rapporto con lui? Viviamo praticamente in simbiosi. Lui è una parte del mio cuore e dire altro potrebbe addirittura sminuire quello che nutro per Cliff. Quindi mi fermo qui. :)

Quel ridicolo pensiero
Hai recentemente pubblicato il romanzo “Quel ridicolo pensiero” (0111 Edizioni). Ce ne parli?

“Quel ridicolo pensiero” è il mio secondo romanzo. L’ho scritto nel giro di una trentina di giorni, esattamente a due mesi di distanza dall’uscita di “Jeans e cioccolato”, il mio primo romanzo. Volevo fortemente scrivere un altro libro, ero lì a immaginare e a fantasticare sulla mia prima pubblicazione che da lì a poco sarebbe diventata realtà, sulle presentazioni letterarie, sulla soddisfazione di tenere il primo libro tra le mani, e così è nata di getto la mia seconda protagonista, Carina. Anche lei, infatti, ha pubblicato un libro, si sta dirigendo alla presentazione del suo primo romanzo, è emozionata. Poi però Simona scompare dalla scena, e lascia che Carina prenda il sopravvento, e insieme a lei anche la sua storia particolare. Carina vive un’esperienza insolita che la allontana per un po’ dalla persona che ama e che le permette di capire un sacco di cose, e soprattutto di fare chiarezza dentro di sé. Un interrogativo che vorrei lasciare al lettore: quanto spessore ha il destino nella tua vita? Il messaggio che vorrei comunicare è senza dubbio positivo per le coppie, e al tempo stesso spero di dare a chi legge questo romanzo qualche interessante spunto di riflessione, insieme a una storia mi auguro quanto più piacevole possibile!

Per concludere la nostra chiacchierata, vorrei chiederti cosa pensi di fare nel prossimo futuro… progetti editoriali?

È in stesura un terzo romanzo. Mi sento molto migliorata nello stile, nei contenuti, mi sento più sicura di me, e ho una voglia pazzesca di lanciarmi e terminarlo, fremo dal desiderio, ma come ti accennavo prima, gli esami in vista della laurea mi tengono molto occupata anche e soprattutto a livello mentale. Non manca mai, comunque, l’occasione di ritagliami uno spazio e un momento da dedicare alla scrittura – se non lo facessi probabilmente non sopravvivrei! – quindi il nuovo romanzo procede più lentamente rispetto agli altri due, scritti in tempi più ridotti, ma procede comunque. Anzi, in questo modo sento che stavolta sarà un romanzo ancor più ragionato, più maturo e completo.
Progetti editoriali in vista quindi ancora no, ma ho assolutamente intenzione di continuare a pubblicare. Per il momento mi godo la promozione relativa ai primi due libri, che sono stati inoltre pubblicati con soli sette mesi di distanza l’uno dall’altro, quindi ne avrò, fortunatamente, ancora per un bel po’! 


Grazie di cuore per essere stata qui e per averci raccontato del tuo mondo. A presto, con le tue nuove avventure letterarie!
Roxie

Grazie a te Rossana, è stato un vero piacere!




(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

lunedì 3 dicembre 2012

Intervista ad Anna Maria Benone


Abbiamo oggi, nostra gradita ospite, la scrittrice Anna Maria Benone.
Benvenuta, Anna Maria!

Ciao Roxie, grazie per avermi invitata nel tuo blog. Penso che la scrittura sia condivisione e non competizione, il tuo blog è un esempio.

Grazie! :-D
Anna Maria Benone
Sei docente precaria di lettere in una scuola media.  Ti va di raccontarci qualcosa di questa esperienza? Come sono gli adolescenti di oggi? Cosa pensi di potere trarre, dal rapporto instaurato con loro, per i tuoi scritti?

Penso che per insegnare, specie in questi tempi precari, bisogna avere passione e tanta pazienza. Credo vada un po' sfatato il “mito” del docente nullafacente che lavora solo per lo stipendio e per le ferie. In ogni mestiere che si rispetti c'è chi lavora e chi no, ma non voglio di certo aprire una polemica che avrebbe un inizio, ma sarebbe senza fine. Dico solo che certi stereotipi dovrebbero essere eliminati: è facile etichettare, ma si sa anche che l'etichetta alla fine non piace a nessuno, poiché a nessuno piace essere in una gabbia. Gli adolescenti di oggi rispecchiano un po' la società di oggi. Nel mio lavoro, come fanno anche molti dei miei colleghi, cerco di dare ai miei alunni non solo i contenuti, ma il recupero di certi valori che sembrano persi. Cerco di portali a credere in loro stessi e a credere che si può ancora sognare e che i sogni si possono realizzare, lavorando sodo; certo conta anche un pizzico di fortuna. La mia scrittura si ispira alla vita, e al mio sentire in generale...

Quali sono le tue passioni, insomma, cosa ti piace fare quando non scrivi? 

Amo la musica: dal rock, alla new age, alla musica classica. Per quanto concerne la musica classica, mi piace molto “La follia” di Vivaldi. Appena posso, fuggo dallo smog per riconciliarmi con la natura. Adoro il mare, ho origini salentine e custodisco in me i colori e i profumi della mia terra. Da quando vivo vicino a Milano, ho riscoperto il fiume, il suo fascino. Per me la natura è fonte d'ispirazione, direi linfa vitale. Il mio colore preferito è l'arancione. I miei fiori preferiti: margherita e girasole, citati anche in una poesia della mia ultima raccolta e in altri miei scritti.

Hai scritto molta poesia e ultimamente ti sei avvicinata alla narrativa. Ci spieghi quale percorso hai fatto, dentro di te, per mutare anche se temporaneamente direzione? 

E' stata più un'evoluzione che un cambio di direzione. E' da un po' di anni che scrivo, dalla poesia, al teatro, alla narrativa, senza far leggere nulla, se non a qualche amico: sono molto timida e riservata… Sono solo tre anni che ho deciso di rendere pubblica la mia scrittura con il primo esperimento di poesia, la raccolta Intro_versi e partecipando a dei  concorsi di poesia. Devo dire che diverse poesie sono state scelte e pubblicate su siti di editori, oppure sono state antologizzate in tomi di autori contemporanei. Esattamente nell'ottobre 2011, una mattina mi sono svegliata con il desiderio di mettere alla prova la mia scrittura narrativa. Più volte mi hanno detto che dentro di me c'è anche tanta prosa. Ho sentito che era il momento di misurarmi.  Per caso, ma NIENTE E' A CASO, ho letto di un corso di scrittura online tenuto dalla scrittrice fantasy Moony Witcher, così mi sono iscritta e ho riscoperto un mondo che ignoravo. Chi ha letto, in ordine di livello, i miei racconti: PEZZI, GIULIA, NIENTE E' A CASO(sono presenti sul blog di Moony Witcher) ha più volte detto che si legge tra le righe una prosa poetica. Per me è stato un vero e proprio percorso che mi ha fatto rendere conto della mia penna, di una penna che sicuramente deve continuare a maturare e che devo continuare a scoprire. La strada è ancora lunga. Penna e cuore, come dice Moony. Se posso permettermi, consiglio i suoi corsi online a chi deve imparare a scrivere e a chi, come me, scrive già, perché è veramente un confrontarsi continuo e sincero. Per me è stata una crescita.

Il suono nel testo
Parliamo quindi della tua raccolta di poesie: “Il suono nel testo”. Di cosa tratta?

"Il suono nel testo" nasce da una ricerca interiore dettata da un “io” singolare, divenuto “noi”, scisso in un “nuovo io”. Ricerco l'essenza della parola andando oltre, trasformando l'azione in scrittura, in un testo che diventa suono: "Il suono nel testo". 
Per me la musica libera l’anima, la poesia la completa, la sensibilità la riempie di vita. Il titolo della raccolta di cui si può leggere l'omonima poesia, nasce dal fatto che molte persone, leggendo diverse mie poesie precedenti, hanno detto che nella mia poesia c'è musica. In realtà preferisco non aggiungere altro e non parlare molto dell'opera o di me, ma lasciare che sia la scrittura a scalfire di inchiostro ciò che ho voluto dire nei miei componimenti poetici. Sarà il lettore a carpire e magari, dopo aver letto la raccolta, a dire.

A chi suggeriresti soprattutto di leggerlo e perché? 

A tutti, perché penso che la poesia sia per e di tutti, come lo è la musica. La poesia, a mio parere, si deve sentire, ascoltare. Credo, come qualcuno dei miei contatti della mia pagina facebook ha detto leggendo alcune mie poesie, che di questi tempi abbiamo bisogno di riscoprire la poesia :)


Progetti futuri?

Prima di tutto spero vada bene, o meglio dovrei dire Benone, “IL SUONO NEL TESTO”. Spero veramente di riuscire a diffondere poesia e che i miei messaggi poetici arrivino alle persone.  Comunque vada, sono già contenta e soddisfatta di aver raggiunto questo primo traguardo, ossia di aver pubblicato con un Editore,  in questo caso l'Editore R.E.I che ha compreso le mie poesie e che ringrazio. Per il resto, mi affido ai lettori. 
Per quanto concerne altri progetti: attualmente sono alle prese con un nuovo racconto ed una nuova raccolta di poesie.
Scrivo perché respiro meglio.

Contatti web: 


Grazie per essere stata con noi e alla prossima avventura editoriale!
Roxie

Grazie a te di cuore per avermi ospitata ed intervistata. 
Buona scrittura :)
Anna Maria Benone

(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)


mercoledì 28 novembre 2012

Intervista a Francesca Napoli


Abbiamo con noi, la giovanissima scrittrice Francesca Napoli.
Benvenuta, Francesca!

Francesca Napoli
Sei nata a Palermo e ti sei diplomata al liceo classico con la tesina: “Serendipità: fortunato accidente”. Ce ne vuoi parlare?

Certamente, ve ne parlo con piacere. Diciamo che fin dall’inizio del quinto anno, in cuor mio, sapevo che agli esami di maturità avrei portato una tesina che avesse come argomento principale il destino. Fortunatamente sono una ragazza abbastanza decisa. Inutile dirvi che si trattava di una scelta abbastanza complicata non soltanto per la difficoltà dell’argomento ma anche e soprattutto perché il destino e tutto ciò che ne scaturisce sono molto vasti, si può spaziare e arrivare dove si vuole. Credo che non esista una conclusione, un punto. Pertanto, avrei dovuto focalizzare la mia attenzione solo su un aspetto. Un bel giorno arriva l’ispirazione. Ricordo che arrivò un sabato sera, ogni tanto rimanere a casa giova. Facendo zapping su sky, trovo un film che mi affascina fin dal titolo: “Serendipity: quando l’amore è magia”. Avrei potuto semplicemente guardare il film e magari innamorarmi dei personaggi o della trama, e invece no, ho cominciato a fare ricerche su quel termine tanto intrigante. Con mio grande stupore, mi sono accostata ad un mondo affascinante, quello dell’ottimismo come profumo della vita (per rifarmi ad una celebre pubblicità) e da lì l’idea di creare una tesina su questo argomento. Sono costretta a interrompermi, non vorrei mai smettere di parlare di questo tema anzi ti ringrazio Rossana per avermi dato la possibilità di parlarne.

Vuoi raccontarci di come sia nata la tua passione per la scrittura?

Io sono del parere che tutte le passioni, tutti i talenti siano qualcosa che nasce insieme a te. Il segreto sta nello scoprire qual è la tua inclinazione e farne tesoro, sfruttarla nel modo più giusto. Nel mio caso, fin da quando ero piccola sapevo di essere particolarmente appassionata di italiano e riuscivo a cavarmela abbastanza bene. Crescendo, ovviamente, ho acquisito maggiori conoscenze e arricchito il mio bagaglio culturale, sono migliorata nello scrivere temi a scuola e questa mi dava tante soddisfazioni. La cosa che più mi dava fastidio era, però, dover redigere qualcosa che approfondisse un argomento impostomi precedentemente da qualcuno, avevo voglia di scrivere liberamente, senza freni, senza ostacoli. Forse sarà stata lo spirito di ribellione che mi ha portato a scrivere, a lasciare spazio alla mia fantasia. In quel momento ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. 

Qual è stato il tuo percorso umano e di scrittura che ti ha condotto alla voglia di pubblicare?

E’ stata una mia grande amica che mi ha dato la spinta per pubblicare un libro o almeno provarci. Questo è sempre stato uno dei miei più grandi sogni ma, al contrario degli altri, non mi sono mai sforzata più di tanto perché si trasformasse in realtà. L’ho sempre considerato come qualcosa fuori dalla mia portata e invece mi sono serviti soltanto carta, penna, tanta voglia e tantissima passione, un mix perfetto che mi ha permesso di realizzare un sogno.

L'inquietante urlo del silenzio
Veniamo al tuo primo romanzo, “L’inquietante urlo del silenzio” (Butterfly Edizioni). Di cosa racconta?

Si tratta di un fantasy, una storia surreale che narra le vicende di Emily. Una ragazza apparentemente tranquilla, una principessa dalla vita quasi perfetta che nasconde una passione particolare che la porterà a sfiorare i limiti della follia. Per questo motivo, verrà internata in un ospedale psichiatrico che presto rivelerà il suo volto. Emily sarà costretta a fare i conti con vicende bizzarre e poco piacevoli prima di svelare a noi tutti quanto sia potente la forza dell’amore.


Quali sono le tue passioni, cosa fai, quando non scrivi?

La mia è una vita abbastanza frenetica, non sto un attimo ferma non solo perché non mi piace oziare ma anche perché in realtà non ne avrei la possibilità. Lo studio è la cosa che mi impegna più di tutte ma da un po’ di tempo a questa parte ho scoperto di apprezzare particolarmente il mondo dello sport. Quando mi alleno, scarico tutta la mia tensione e mi rilasso. Se potessi, starei tutto il giorno in palestra. Diciamo che mi diletto in varie discipline, quella che più mi piace è sicuramente lo zumba fitness. Amo anche leggere e certamente adoro uscire e divertirmi con i miei amici.


Infine, i tuoi progetti per il futuro?

Vi confido che sto scrivendo un thriller incentrato su intrecci amorosi, sono a metà dell’opera ma purtroppo non ho tantissimo tempo per dedicarmi pienamente a questo nuovo progetto, di cui mi sento maggiormente orgogliosa rispetto al primo. Noto io stessa di essere diventata più matura, riesco a organizzare meglio i contenuti e anche a giocare bene con le parole. Del resto, credo che non si finisca mai di imparare. Prima di concludere, vorrei invitare sia te Rossana sia tutti i lettori di questo blog a leggere il mio romanzo e a lasciarsi emozionare dalla storia della piccola Emy.


Grazie infinite, per essere stata con noi e in bocca al lupo per tutto!
Roxie



(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

lunedì 26 novembre 2012

Intervista a Stella Stollo


E’ mia graditissima ospite, oggi, la scrittrice Stella Stollo.
Benvenuta, Stella!

Grazie a te per l’accoglienza, Roxie. Sono felice di essere sul tuo blog.

Stella Stollo
Hai frequentato il liceo scientifico e ti sei laureata in Lingue e Letterature Orientali presso l’università di Venezia. Quanto e come ti hanno aiutata, durante il percorso che ti ha condotta a diventare una scrittrice, i tuoi studi e come mai, due scelte così differenti fra loro?

Se ho capito bene, mi stai chiedendo come mai non ho frequentato il liceo linguistico prima dell’università, data la mia passione per le lingue. In realtà, quando ho scelto la facoltà di Lingue Orientali, non l’ho fatto per il desiderio di parlare fluentemente una lingua esotica (non sono una brava oratrice nemmeno in italiano!), ma piuttosto sull’onda della fascinazione per la cultura e le filosofie orientali che allora conoscevo solo tramite certe letture, Hesse in particolare. Insomma, tutti quelli della mia generazione ad un certo punto hanno desiderato andare in Oriente! Devo dire comunque che al liceo scientifico ho studiato in maniera approfondita soprattutto  la matematica e il latino, due discipline che reputo importantissime per la formazione  di un pensiero logico-creativo. L’esercizio matematico mi è stato utile per la comprensione delle strutture logiche alla base di una lingua non alfabetica come il cinese, così come la conoscenza del latino mi è servita tantissimo per lo studio della lingua russa e in seguito di quella tedesca (assolutamente fuori programma).
Penso che i miei studi e le situazioni  ad essi correlati, cioè ambiente, amicizie, relazioni, viaggi,  abbiano contribuito a farmi diventare il tipo di persona e di autrice che sono. Ma sono sicura che, indipendentemente dal percorso di studi, sarei comunque arrivata a scrivere dei libri: è una cosa che avevo già deciso da bambina. Me la sono presa comoda, ma l’ho fatta!

Hai trascorso un anno accademico in Cina e poi, per motivi sentimentali, hai vissuto tre anni in Germania. Che ricordi hai di questi due Paesi tanto distanti fra loro e dalla nostra Italia? 

Della Cina di allora (stiamo parlando di ventisei anni fa), più che ricordi nitidi, conservo alcune  impressioni claustrofobiche dovute alla frequentazione di ambienti superaffollati e certe fobie legate all’igiene che ormai mi caratterizzeranno per sempre (a noi studenti borsisti era permesso frequentare mezzi di trasporto e luoghi normalmente sconosciuti ai turisti stranieri). Ma conservo anche emozioni e sensazioni piacevolissime, legate soprattutto ad una diversa percezione del Tempo: lentissimo, dilatato e dispensatore di un senso di libertà mai sperimentato prima. Della Germania ho invece ricordi relativi all’altro tempo, quello atmosferico! In particolare ricordo con terrore alcuni mesi trascorsi sulla costa del Mar baltico (bellissimi posti): non sono fatta per vivere al freddo! Ancora oggi mi chiedo perché non mi sono innamorata di uno Spagnolo invece che di un Tedesco: ora avrei l’occasione di fare due o tre viaggi all’anno in Spagna invece che in Germania…

Cosa hai portato con te, rientrando definitivamente in Italia, della cultura orientale e di quella germanica?

Di quella germanica solo mio marito, il calendario dell’avvento e i dolcetti speziati. 
Di quella orientale, una certa insofferenza verso il dualismo (tra energia e materia, tra corpo e anima, tra scienza e filosofia…) che permea la cultura occidentale, dominata dal pensiero greco classico e dalla concezione cattolica del mondo. L’interconnessione di tutte le cose e l’interazione degli opposti, tipiche sia del pensiero orientale che di quello occidentale presocratico sembrano essere alla base delle importanti scoperte della scienza moderna, in particolare della fisica quantistica.

Cosa ti piace fare, a cosa ti dedichi, quando non sei impegnata a scrivere?

Diciamo pure che scrivo nei ritagli di tempo. Lavoro fuori casa, ho due figlie, una casa da mantenere vivibile. Sono ossessionata dal dovere di regalare alla mia famiglia uno stile di vita il più salutare possibile: ho abolito detersivi inutili e inquinanti, produco  in casa detergenti con ingredienti naturali. Evito cibi già pronti, faccio in  casa biscotti e torte. Sono anche riuscita a “creare” il lievito madre che curo e nutro con amore  e quindi sforno anche pane, pizze e focacce.  Nel tempo libero mi rilasso con il giardinaggio, il contatto con la terra e i colori dei fiori mi fanno passare il mal di testa. Limitatamente alle possibilità finanziarie, mi piace viaggiare. Adoro guardare film e leggere, leggere, leggere. Del resto penso che la lettura sia l’unico modo per apprendere la tecnica narrativa. E che vedere posti nuovi, conoscere persone, fare cose, insomma vivere, sia l’unico modo per alimentare l’ispirazione, anche se poi capita che la lampadina si accenda nei rari momenti di dolce far niente.

Io e i miei piedi
Nel 2011 hai partecipato al Premio letterario Cogito ergo Scrivo, vincendolo. Con quale romanzo?

Con “Io e i miei piedi” (Graphofeel ed.) un breve romanzo scritto tanti anni fa e che ho tirato fuori dal cassetto proprio per partecipare a questo concorso.


Nel dicembre dello stesso anno hai pubblicato il secondo romanzo, “Algoritmi di Capodanno” (ARPANet), già pubblicato in formato digitale dalla stessa casa editrice. Ce ne parli?

Avrebbe dovuto essere un romanzo leggero, genere chick lit : Cinzia,  una quarantenne alle prese con le prime rughe, creme di bellezza e  vestiti strategicamente valorizzanti, è alla ricerca del grande Amore.  In corso d’opera il romanzo si è trasformato! 
Algoritmi di Capodanno
Adesso lo definirei  un libro sulle passioni:  quelle che Cinzia ha sempre avuto, come la matematica e la cioccolata, quelle che le ha regalato la sua professione, come l’arte e l’enogastronomia e infine la poesia, che l’aiuterà a decifrare gli algoritmi della vita.


Progetti per il futuro?

Sto cercando un editore per il mio terzo romanzo, MALdiTERRA, una storia che si svolge nell’arco di tre ore (la durata di un’eclissi solare) e procede in un continuo alternarsi di momenti del presente e flashback del passato. Finora ho ricevuto solo proposte con richiesta di contributo. Ma, dato che i primi due li ho pubblicati gratuitamente, insisterò finché non troverò la situazione giusta. Per ora è presente nella vetrina del sito ilmiolibro.it.
Sto rivedendo la stesura di un vecchio romanzo storico e ho iniziato a scriverne un altro che, come il tuo ultimo, ha la parola “stelle” nel suo titolo.

Che bella coincidenza, Stella!
Grazie infinite per essere stata con noi e a presto, con nuove avventure editoriali!
Roxie



(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

domenica 25 novembre 2012

Impronte d'amore

Nell'augurarvi una serena domenica, ho il piacere di comunicarvi che ho saputo, proprio in questi giorni, di essere stata selezionata per prendere parte ad una bella antologia che sarà intitolata "Impronte d'amore" e che sarà pubblicata all'inizio del prossimo anno, da Butterfly Edizioni.
Sono felice di essere fra i 34 vincitori che sono stati scelti fra i 138 racconti pervenuti alla Casa Editrice e ringraziando coloro che mi hanno regalato questa bella soddisfazione, procedo con l'elenco di tutti i 34 scrittori e relativi racconti che vedranno presto la luce!




Luca Trovato con “La forza dell'amore”
Stella Ada Rossetti con “Angelo”
Alberto Drago con “Lui e lei”
Salvatore Di Sante con “L'estate del primo amore”
Veronica Bennet con “La storia di noi due”
Nadia Boccacci con “Come se non fosse amore”
Ilaria Militello con “Vero amore”
Marzia Bosoni con “Storia di Lisa”
Rossana Lozzio con “Non so dirti di no”
Roberto Baldini con “I dolori dell'amore”
Evelyn Storm con “I segreti dell'amore”
Alessandra Paoloni con “Come il vento su Top Withens”
Ruggero Ronzulli con “Per amore di una madre”
Concetta Raucci con “Oltre i confini”
Alessandro Mosconi con “Verso l'ignoto”
Veronica Dell'Oro con “Vuoto assoluto e terribili silenzi”
Michela Piazza con “Baci di dama”
Grazia Gironella con “Miraggio d'estate” e “Giallo amore”
Silvia Banzola con “Un'altra occasione”
Fabiola D'Amico con “Emozioni segrete”
Marinella Lombardi con “Regola n.1: tradire le regole”
Salvatore Stefanelli con “Parole” 
Vincenza Miele con “Un'americana a Tokyo”
Donatella Di Muro con “Stanza 11”
Anna De Zuani con “Nel bene e nel male”
Mary Chioatto con “Dipingimi l'anima”
Susanna Tagliaferro con “Costanza”
Federica Gnomo con “Natale con chi vuoi”
Ornella Lodin con “Più razionale di un libretto di istruzioni”
Donatella Perullo con “L'ascensore”
Rita Parisi con “Vertigine”
Barbara Bianchini con “Il Risveglio”
Monica Portiero con “Amarti un po'”
Monica Galli con "La signora fantasia"

Colgo l'occasione per congratularmi con tutti i vincitori ed in particolar modo con i colleghi di cui mi pregio di essere anche amica!
Roxie

martedì 20 novembre 2012

Intervista a Giulia Martani


Oggi abbiamo con noi la scrittrice Giulia Martani.
Benvenuta, Giulia!

Giulia Martani
Sei laureata in Giurisprudenza. Quanto, sempre ammesso che sia così, influisce questo corso di studi, nelle cose che scrivi?

Sicuramente la formazione giuridica ha influito in qualche modo sulla mia forma mentis e lo studio del diritto mi ha dato diversi spunti, in particolare per i racconti del primo libro!

Quali sono le tue passioni e cosa fai, quando non sei impegnata a scrivere?

Nel tempo libero adoro leggere, con accanto la mia adorata gatta nonché musa ispiratrice, Desdy. Guardo poca televisione, piuttosto preferisco passare del tempo sul web.

Nel 2011, hai pubblicato la raccolta di racconti noir “Nero ma non troppo” (Edizioni Sensoinverso). Ce ne parli?

"Nero ma non troppo" è una raccolta di racconti brevi, il cui unico filo conduttore è la presenza di elementi fantastici, spesso noir. Infatti in ogni racconto "ci scappa il morto".
Le varie vicende si svolgono in scenari di apparente normalità, improvvisamente interrotti da eventi imprevedibili, irrazionali e inquietanti, spesso conditi da houmor nero.
Nero, quindi...ma non troppo, perché spesso al delitto segue un contrappasso.

Benzina
Nel febbraio di quest’anno, invece, hai pubblicato il tuo primo romanzo,“Benzina” (Lettere Animate).  Di cosa tratta?

La protagonista, la quindicenne Ilaria, è un’adolescente dolce, seria e studiosa.
A differenza delle compagne di scuola, ama studiare, non si trucca e non pensa ancora ai ragazzi... è la classica studentessa modello. Eppure, come apprendiamo dalle prime righe del romanzo, ha commesso un atto gravissimo: ha dato fuoco al liceo usando una tanica di benzina.
Dal carcere minorile la giovane racconta al lettore le ragioni che l’hanno indotta al (folle?) gesto, in un susseguirsi di vicende amare dal ritmo incalzante, talvolta velate di una sottile ironia.
Ilaria con la sua confessione getta luce su cupi e insospettabili spaccati dei giovani d’oggi, si scoprirà che l’atto criminoso non è altro che la reazione estrema a una lunga e devastante serie di soprusi che la ragazzina ha subito da parte di compagne di scuola e insegnanti, nonché a una cocente delusione d’amore.

Se dovessi consigliare di leggere “Benzina” ad un potenziale lettore… che cosa gli diresti?

Consiglio la lettura ad un pubblico di ogni età, ma in particolar modo ai più giovani e ai docenti, per sensibilizzarli su una tematica purtroppo molto attuale, ovvero il bullismo tra i banchi di scuola. In particolar modo quello al femminile,  del quale si parla molto meno e che considero ancora più subdolo e perciò pericoloso.

Progetti per il futuro?

E’ difficile fare progetti a lungo termine in questi tempi di crisi, ma sicuramente continuerò a scrivere, confesso che ho già un nuovo libro in cantiere…


Grazie infinite per essere stata qui, Giulia! In bocca al lupo per tutto e a presto!
Roxie


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

sabato 17 novembre 2012

Debutto live di "Un pubblico di stelle... sorride"!

Prima presentazione, presso Evolvo Libri a Gravellona Toce (VB), giovedì 15 novembre 2012
Grazie a tutti!

Estratto video

lunedì 12 novembre 2012

Intervista a Vito Maurantonio


Ospitiamo oggi lo scrittore Vito Maurantonio.
Benvenuto, Vito!

Vito Maurantonio
Hai iniziato a scrivere molto presto. Quanti anni avevi?

Ciao a tutti i lettori e grazie a te, Roxie, per avermi ospitato.
Intorno ai 13/14 anni ho iniziato a scrivere le classiche frasi da diario o pensieri di un adolescente, se preferisci ma è intorno ai 17 anni che ho iniziato a scrivere i miei primi versi, in cui racchiudevo un po’ le esperienze che la vita mi offriva. Le custodivo sempre gelosamente. Questo dovuto al mio carattere timido e riservato (anche se non lo dimostro e potrei sembrare totalmente il contrario). Scrivere per me era come raccontare di me a me stesso, un modo per conoscermi meglio.

Un’altra tua grande passione è quella per la musica. Come ti ha visto protagonista?

La musica mi circola nelle vene. Sempre intorno ai 17 anni con alcuni amici avevamo pensato di creare una rock band con la quale eseguivamo alcune cover dei nostri artisti preferiti. La band l’avevamo chiamata Ora x ed io ero la voce del gruppo. È un periodo a cui sono particolarmente legato perché è proprio allora che la mia passione per lo scrivere si acuì, con la voglia di creare dei testi sui quali adattare la nostra musica e man mano che scrivevo, cercavo di perfezionare il mio stile di scrittura. Mi piaceva e accarezzavo l’idea che chi leggeva o ascoltava le mie parole doveva sentirsi parte di esse. Quindi la mia decisione di scrivere cose reali, la vita che vivevo, in modo che chiunque poteva sentirsi vivere nei miei versi.

Di cosa ti occupi, quando non scrivi?

Il lavoro mi occupa gran parte della giornata ma mi da anche l’opportunità di poter vivere certe esperienze che arricchiscono il mio bagaglio di vita. Il tempo libero comunque lo impegno con la musica e soprattutto, tanta lettura. Di ogni genere: dai romanzi alla poesia e di autori anche sconosciuti. Ne scopro sempre di più bravi.

Nel 2004 un evento personale drammatico ti ha cambiato la vita. Ti va di raccontarci qualcosa?

Una pagina molto dolorosa nella vita di tutta la mia famiglia e che, nonostante siano passati molti anni, brucia ancora dentro come se fosse ieri. Ci sono davvero poche parole per descrivere il momento. Purtroppo, nel 2004, mio fratello maggiore Cosimo, è stato stroncato nel giro di pochi mesi da una malattia. Sono stati dei mesi devastanti, non solo per il dolore che avevamo provato prima e durante la malattia ma anche per tutta la cornice che si era venuta a creare attorno.
Vedi, ti demolisce sapere che hai di fronte a te una persona, a cui sei legata da un legame così forte, che sta lottando con una forza d’animo e fisica contro un qualcosa che lo sta mangiando dentro. E ti demolisce sapere che nella maggioranza dei casi, nonostante tutti i santi e le madonne che stai pregando, quella persona non sarà più nella tua vita terrena. Continui a pregare Dio, a pregare che un miracolo possa accadere, che la scienza possa sbagliare la sua statistica o che faremo parte di quella percentuale positiva. Ma ovviamente, sono solo speranze che in quel momento li servono a reggere la tua psicologia che nel frattempo è diventata tanto sottile e fragile. Poi, però, ti ritrovi a fare i conti con il destino o chi per lui e tutti i perché del mondo senza una risposta plausibile.
La cosa che ti da forza è sentire quella persona avere a sua volta la forza di dire “io ce la farò”; “vada come vada vincerò comunque io”; “perché proprio a me….ma meglio che sia capitato a me che almeno me lo posso permettere che a qualche altro che magari non ce la fa sia fisicamente che economicamente”. Ecco mio fratello, sempre con il pensiero verso gli altri. Ho tanti ricordi di mio fratello e soprattutto tanti insegnamenti. Ho avuto la fortuna di avere due fratelli maggiori che mi hanno insegnato tanto nella vita. E Cosimo era per tutta la famiglia e soprattutto per i suoi fratelli un faro, un punto di riferimento e ci manca come l’aria.

Diario di un sognatore innamorato
Nel 2011 hai pubblicato una raccolta di poesie, “Diario di un sognatore innamorato”. Ce ne parli?

Nel 2011 ho deciso di uscire dalla mia riservatezza e timidezza e ho deciso di pubblicare alcuni miei scritti. Una raccolta di 42 poesie intitolata “Diario di un sognatore innamorato”. Un diario in cui racchiudo in versi le esperienze di vita quotidiana, ricordi che ritornano, speranze, false partenze, momenti gioia e momenti di dolore. Le poesie di “Diario di un sognatore innamorato” parlano d’amore, ma anche di sogni, della società in cui viviamo, di desideri. Un diario di vita vissuta in tutte le sue sfaccettature in cui il lettore potrebbe riconoscersi. Il tema principale della raccolta è l’amore ma amore con la “A” ed inteso a 360 gradi, non solo amore fisico. Amore nei confronti di tutto ciò che si ha il bisogno di amare, perché è dall’amore che ci viene la forza di vivere e la vita va amata. Non posso proprio immaginare una vita senza amore.
Piccolo spazio pubblicità…. “Diario di un sognatore innamorato” è acquistabile in tutte le librerie elettroniche o richiedendolo direttamente al mio indirizzo di posta elettronica vito.maurantonio@hotmail.it. Per chi vuole sapere di più sulla raccolta, in Facebook c’è un gruppo dedicato dove si possono leggere anche le recensioni.

Credi che ci sia ancora uno spazio per la poesia, nel settore editoriale, così come è strutturato oggi?

Tempo fa dicevano che il rock è morto. Oggi sentiamo dire che la poesia è un genere ormai passato e che non legge più nessuno. Non ho un’esperienza tale che mi permetta di ampliare commenti sul sistema editoriale del momento, ma credo che non esiste e non deve esistere un genere letterario passato o morto. La cultura e l’arte vanno promosse in ogni forma in cui esse si presentano. Per la poesia è compito non solo degli autori, ma anche e soprattutto degli editori promuovere i propri autori poeti. La poesia la viviamo quotidianamente:cerchiamo messaggi poetici da dedicare, scriviamo sms in forma poetica alle persone che amiamo, cerchiamo pensieri poetici per le occorrenze. La poetica la viviamo anche attraverso le canzoni dei nostri artisti preferiti. Senza la poetica non ci sarebbero neanche canzoni che regalano certe emozioni. La poesia ha la capacità di racchiudere anche in una sola parola una carrellata di emozioni e farti commuovere. La poesia ha la capacità di farti riflettere e lasciare un sospiro fra le sue parole; ha la capacità di creare certi stati d’animo che sono autentici. Ed è sbagliato far passare la poesia come un genere letterario che annoia. Dal mio punto di vista non è un genere letterario che annoia, ma è il contenuto che può piacere o non piacere a seconda dei gusti. Io sono del parere che bisogna leggere e arricchire il proprio bagaglio culturale.

Progetti per il futuro? 

Spero che “Diario di un sognatore innamorato” sia solo l’inizio di un percorso. Mi piace mettermi alla prova e tastare i miei limiti. Sto lavorando ad un racconto e non escludo un'altra pubblicazione di poesie. Inoltre non escludo un ritorno al rock. Sognare è lecito.

Grazie per essere stato con noi, a presto, per le tue prossime avventure editoriali!
Roxie

Grazie a te Roxie, è stato un piacere ed un saluto particolare a tutti i lettori: sempre in gamba!


(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)
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