lunedì 24 settembre 2012

Intervista a Vincenzo Monfregola


Con molto piacere, introduco oggi lo scrittore emergente Vincenzo Monfregola!

Vincenzo Monfregola
La mia prima domanda per te, Vincenzo, mi sorge spontanea… sei diplomato in elettronica e ti sei dedicato alla scrittura. Quanto e come si conciliano questi due mondi, apparentemente tanto distanti? 

Innanzitutto saluto te Roxie e tutti coloro che mi leggeranno, sono veramente contento di raccontarmi, ti ringrazio per questa opportunità.
Sì, effettivamente due mondi completamente opposti, vedi io credo che la vecchia riforma scolastica gravava molto nelle scelte degli adolescenti che, dopo la terza media, avrebbero dovuto già scegliere la scuola adatta alle proprie attitudini; almeno per me lo è stato, tanto è vero che ho scelto un'Istituto Tecnico Industriale e credimi una vera tortura per chi, come me, amava le materie umanistiche, infatti non sono stato un genio a scuola, diciamo che me la sono cavata. Beh più che conciliazione, parlerei di una cognizione o meglio di avvertenza evocativa verso lo scrivere; sai, come raccontano nella biografia di "Follia", la mia dedizione non l'ho individuata subito, avvertivo ci fosse qualcosa in me che volessi raccontare ma non riuscivo a capire in che modo potessi farlo, fino a che nel 2000 mi decisi a partecipare ad un Concorso Letterario del Centro Studi Michelangelo, dove presentai la mia prima poesia "La mia perla", mi classificai bene e da lì nacque poi tutto il percorso che è seguito negli anni.

Hai collaborato con alcuni periodici, come giornalista. Che tipo di esperienza è stata e quanto ti è servita?

Una bellissima esperienza, erano i miei primi passi verso questo mondo tutto da scoprire, ricordo in particolar modo "Omero" un periodico letterario con sede a Napoli, mi occupavo di selezionare poesie e racconti che giungevano in redazione in base al "tema" mensile che proponevamo periodicamente.  Mi è servita tantissimo, mi ha dato il coraggio di osare e presentarmi ufficialmente ai lettori in veste di poeta, ovviamente dopo un confronto con quanti approdavano già da tempo in questo mondo fatto di emozioni e sentimenti declamati ad alta voce.

Nel 2001 hai fondato il Centro Laboratorio Poetico a Napoli, con il quale hai bandito un Concorso Nazionale di Poesia (“Napoli 2001”). Di cosa ti sei occupato, durante questa esperienza e quanto ti ha arricchito umanamente?

Il Centro Laboratorio Poetico nacque con un intento del tutto rivolto alla solidarietà, tutti i proventi andavano a favore di orfanotrofi, ho sempre avuto un debole per la luce che emanano i bimbi e quindi cercavo di dedicarmi a quelli a cui la vita non ha voluto regalare "una famiglia". Il Concorso Letterario "Napoli 2001" fu la prima edizione di questo progetto, mi occupavo di smistare le poesie a seconda della sezione, raggruppandole in plichi anonimi affinché la giuria potesse esprimere un parere razionale sui poemi e non, magari, farsi suggestionare dai "grandi nomi" che incombevano nel momento. Insomma facevo il lavoro di partenza per poi dare il via alle votazioni e tutto quello che riguardava la cerimonia di premiazione, un vero rompicapo ma piacevolmente gratificante pensando agli occhietti di quei bimbi dolci a qui andavano i proventi. I bimbi… una ricchezza inestimabile cui l'uomo non potrebbe fare a meno.

Hai esordito con la pubblicazione di una raccolta di poesie “Nel tempo dei girasoli”. Ce ne vuoi parlare?

Sì, la mia prima silloge, il debutto. Tutto avvenne dopo la partecipazione al mio primo concorso di poesie, ricordo che il Presidente del Centro Studi "Michelangelo" volle leggere le mie poesie e mi propose di pubblicarle. Dopo un anno circa nacque "Nel tempo dei girasoli", anch'essa rivolta ad un progetto di solidarietà. Sai, la cosa che mi riempie il cuore è stata la possibilità di rivedere questa raccolta di nuovo protagonista di un evento solidale, avere il privilegio di rimettere in vendita, dopo tanti anni, "Nel tempo dei girasoli", mi riempie il cuore… soprattutto sapere che parte del ricavato andrà all'AIMPS, un'associazione ONLUS di genitori di bambini affetti da mucopolisaccaridosi, una malattia genetica rarissima.

So che sei stato diverse volte fra i giurati nei concorsi letterari. E’ stato più piacevole o piuttosto più difficile?

E' stato piacevolissimo, amavo perdermi in quei versi… mi hanno regalato bei momenti. Imbarazzato no, perché come dicevo prima era formulato tutto su voti quindi non c'era il vincitore o meno, c'era il "voto" che assegnavi alla poesia poi la somma avrebbe declamato i vincitori.

Dopo una pausa… (di riflessione?) sei tornato a pubblicare. Ci vuoi parlare della raccolta scritta con altri tre autori, “Ruvido inchiostro” e del tuo romanzo “Follia”?

Follia

Ruvido inchiostro
Una lunghissima pausa, non amo parlare di questo periodo è stato uno di quei momenti bui, dove tutte le circostanze ti sembrano avverse... una lotta contro l'io che non si rispecchia con la giungla divoratrice di anime. Per "Ruvido inchiostro" di Rupe Mutevole Edizioni, posso dirti che si tratta di un progetto che compara varie regioni d’Italia e che fornisce la possibilità a noi emergenti di esser letti e conosciuti in più fronti, la silloge "Alma", presente in questa raccolta, raggruppa le poesie più significative che mi rappresentano, quelle che disegnano il mio modo di essere e di vedere i colori che questa vita vuole raccontarci.  In "Follia" Edizioni R.E.I. ritroverete un tono più maturo, poesie che scrutano eventi e dinamiche quotidiane, racconta di un poeta vissuto con il suo essere "folle" per la gioia di viversi quello che le emozioni chiedono; un poeta segnato dal tempo che non ha mutato, nonostante le dure prove, la gioia di darsi alla vita.

Vuoi raccontarci qualcosa di te, di ciò a cui ti dedichi quando non scrivi?

Beh vedi io sono impiegato presso un'azienda di servizi, ci occupiamo di archiviazione della documentazione di enti pubblici e privati; il bello di questo lavoro è poter toccare con mano documenti davvero storici, alcuni addirittura del 1800, senti il profumo della carta invecchiata ricoperta da quella patina di polvere che crea fascino a quel che rimane dei tempi così lontani.  Subito dopo mi occupo di commissioni varie, sai di tutte quelle che rimandi dopo lavoro altrimenti non riesci proprio a trovare tempo per portarle a termine. Quindi diciamo che quando torno a casa è giusto per l'orario di cena, mi rimane ben poco tempo e preferisco tuffarmi nella stesura dei miei pensieri raccolti in fretta e furia durante la giornata, quindi post-it e foglietti di carta ovunque… tutto sta nel raggrupparli e rileggerli, uno ad uno, affinché prendano la forma che più riesce a raccontare quanto voglio dipingere con le mie parole.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Tra i progetti imminenti c'è la pubblicazione in lingua spagnola di "Follia". Poi sto scrivendo una nuova raccolta di poesie, un viaggio introspettivo fatto di riflessioni ad alta voce che toccano tematiche intime sfiorando malinconie nascoste. Insomma ho diverse idee da concretizzare e non escludo di debuttare con un romanzo ma c'è tempo per questo... resta solo da incrociare le dita!

Bene, da parte mia e sicuramente di tutti i nostri lettori, un grossissimo in bocca al lupo e alla prossima occasione!
Grazie
Roxie

(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)

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