Oggi è nostra ospite la giovane scrittrice Alessandra Paoloni.
Benvenuta, Alessandra!
Hai iniziato molto presto a scrivere poesie e racconti e a pubblicarli su giornali della tua città, che è Tivoli. Come hai vissuto queste prime esperienze di scrittura e di condivisione?
Ciao Rossana e grazie a te per questa intervista! Tivoli in realtà è la città dove sono nata ma io sono cresciuta a Marcellina che è un piccolo paesino alle porte di Roma. Ho iniziato a pubblicare poesie all'età di vent'anni, più o meno; mi ci è voluto del tempo per convincermi a fare quello che definivo il “grande salto”, cioè permettere ad altri di leggere ciò che avevo scritto in forma privata nella mia cameretta. Sono una ragazza di natura molto timida e riservata, quindi far leggere poesie o racconti era come esporre una parte di me che preferivo tenere nascosta. All'inizio ero restia a far conoscere la mia scrittura e anche il fatto stesso che scrivevo. Poi mi sono finalmente decisa a mandare qualche poesia a una rivista locale (Orizzonti) e ricordo bene quando mi arrivò l'avviso di pubblicazione: non ci credevo e fu per me un'esperienza unica. Allora ho capito che potevo correre il rischio di superare la mia timidezza se poi le sensazioni che ricevevo in cambio erano quelle. E da allora non ho più smesso.
Ti sei classificata seconda, con il racconto “La Prova”, al concorso indetto dal blog “Club Urban Fantasy”, la cui antologia sarà pubblicata nei prossimi mesi. Di cosa tratta, questo racconto?
Bellissima domanda! Il tema del concorso era l'incontro di un essere umano con una creatura fantastica. Quando scoprii il concorso la prima creatura che mi venne in mente fu un angelo, ma questo era già stato scelto da un altro concorrente. Così ho “ripiegato” per un nephilim e la scelta è stata più che azzeccata. Il protagonista del racconto, Padre Breas, è un personaggio che avevo già descritto per gioco in un altro racconto incompleto e inedito. Mi ero affezionata alla figura di questo prete irlandese e mi sono convinta a renderlo partecipe de “La prova”. Non posso dirvi molto riguardo la trama del racconto tranne che sfiora i temi della consapevolezza di sé, delle scelte che siamo costretti a fare nella vita, e del destino al quale l'uomo è legato a doppio filo. L'antologia “Stirpe Chimerica Volume I” (a cura di Stefano G. Muscolino e Angela Visalli) uscirà nel prossimo mese e vi invito alla sua lettura integrale.
La Stirpe di Agortos |
Nel 2012 hai pubblicato il romanzo “La Stirpe di Agortos”, col quale hai dato il via ad un ciclo di fantasy imperniati sul rapporto mistico tra l’uomo e la natura. Ce ne parli?
“La Stirpe di Agortos” è in realtà la ripubblicazione di un libro già edito nel 2008. Rispolverando trama e contenuti ho ridato luce alla saga sotto lo pseudonimo di Elisabeth Gravestone. E' il primo di quattro libri e si apre con il prologo di Agortos dove l'uomo racconta il patto che ha stipulato con la Natura, attraverso il quale si impegnerà a studiare il suo lato mistico. Immaginate dunque una terra incontaminata, la terra di uno pseudo-medioevo, dove sia Agortos che la sua generazione sono impegnati a ricercare il lato magico nascosto dietro alle piante e alle pietre che la formano. La Natura quindi diventa protagonista a sua volta, e rappresenta il lato fantasy della saga. Anika e Airen, le figlie di Agortos, sono le prime a portare avanti gli studi del padre non senza difficoltà. La Stirpe ha come tema il rapporto dell'uomo con la natura e il rapporto padre figlio. Nonché quello della predestinazione e del destino al quale gli esseri umani non possono sottrarsi. Spero di dare presto alla luce la seconda generazione della Stirpe, dove le tematiche resteranno immutate ma cambieranno scenari e protagonisti. E naturalmente la trama si farà più fitta. Con la prima generazione conosciamo Agortos, le sue figlie, e il motore della storia. Nella seconda vedremo come questo si sviluppa e si approfondisce.
Di cosa ti occupi, quando non sei impegnata a scrivere?
I miei quattro nipoti mi tengono parecchio occupata. A loro ho dedicato tutti i libri pubblicati fino ad ora e a loro sto insegnando l'amore per la lettura. Quello per la scrittura è ancora presto, e non è detto poi che a loro piaccia. Per ora una scrittrice sognatrice in famiglia basta e avanza.
Continuerai a scrivere lo stesso genere, il Fantasy oppure ti immagini sperimentare dell’altro?
Amo sperimentare. Ho scritto un paranormal fantasy molto diverso dalla Stirpe che potrete leggere presto. Mi destreggio tra il fantasy e il gotico, e non mi spiacerebbe un giorno poter scrivere un horror. Ho esordito inoltre con un libro di poesie, anche se non penso di tornare più alla scrittura in versi. Non mi vedo come scrittrice di gialli, ma un giorno mi piacerebbe scrivere un romance. Puri sentimenti e nient'altro. Chissà.....
Hai uno scrittore a cui ti sei ispirata, quando hai intrapreso questa strada?
Ne ho più di uno a dire la verità. Il libro che avrei voluto scrivere è “Cime tempestose” della Bronte, sia per l'immortalità dei suoi protagonisti che per le ambientazioni. King è uno di quelli che mi ha insegnato come far vedere al lettore e a far sentire quello che provano i personaggi in una storia. Coelho invece mi ha suggerito di inserire della “filosofia” in un racconto. Tolkien è il maestro del fantasy e lui direi che ha insegnato a tutti noi come si costruiscono mondi e dimensioni.
Progetti per il futuro?
Come ti dicevo poc'anzi, nei prossimi mesi uscirà il libro “La Discendente di Tiepole”, un paranormal fantasy edito dalla Butterfly Edizioni di Argeta Brozi. E' un'opera molto diversa dalla Stirpe sia per linguaggio che per argomentazioni, anche se il tema del destino a me tanto caro ricorrerà anche in queste pagine. Poi ci sarà la pubblicazione dell'antologia “Stirpe Chimerica” con il racconto “La prova”. E sto lavorando a un altro paio di storie inedite, che sono però ancora in forma embrionale. Inoltre mi attende la seconda generazione, con le avventure dei discendenti di Agortos. C'è parecchia carne sul fuoco. Spero davvero che il 2013 sia un anno ricco di scrittura e piccole ma importanti soddisfazioni.
Grazie infinite per essere stata con noi e appuntamento a presto, con le tue nuove avventure editoriali!
Roxie
Grazie a te Rossana! Un caro saluto a tutti!
(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)
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