Ospitiamo oggi la giovane scrittrice, Maria Elena Gattuso.
Benvenuta, Maria Elena!
Quali sono le passioni che ti tengono impegnata mentre non scrivi?
Il Teatro, senza dubbio! Mi piace la recitazione ma ancora di più l’aspetto registico, che sto scoprendo piano piano. Mi occupo di aiuto-regia in due compagnie amatoriali. Per quanto riguarda invece la scuola del teatro stabile Metastasio di Prato, a breve inizierà il terzo e ultimo anno. E poi adoro leggere libri, per questo gestisco il blog Follie di libri
Prima di pubblicare il tuo romanzo, “Il ragazzo del destino”, di cui parleremo fra un attimo, stavi lavorando ad un fantasy che però hai interrotto. Ci vuoi spiegare che cosa accadde?
Quando ho iniziato a ideare la storia de “Il Ragazzo del Destino” avevo ben chiari l’inizio e la fine, per questo ero più che determinata a concluderlo. L’altra storia invece sarebbe stata una saga fantasy per ragazzi, quindi con più libri. Non so spiegarti come mai abbia sospeso la stesura dell’altra storia, ma sapevo che non potevo dedicarmi a due lavori contemporaneamente, quindi ho dovuto fare una scelta.
Il ragazzo del destino |
Veniamo al romanzo, “Il ragazzo del destino” (Edizioni Il Ciliegio). Racconti che la sua stesura ti sia costata diversi anni di lavoro. Come mai? Ce ne parli?
C’è da dire che a sedici anni non scrivevo sempre, ma quando ne avevo il tempo e l’ispirazione. Sono anche rimasta bloccata per diversi mesi. Posso dire di essere cresciuta con i personaggi e che la parola “fine” è arrivata nel luglio del 2008, quindi poco prima di compiere i 20 anni.
Recentemente, ti sei occupata della regia di uno spettacolo messo in scena dalla compagnia amatoriale Gl’Incoscienti. Che tipo di esperienza è stata e pensi di rifarla?
E’ stata un’esperienza senz’altro formativa. In realtà non dovevo occuparmi completamente della regia di questo spettacolo, ma alla fine è andata così e sono contenta del risultato finale, anche perché mi sono trovata molto bene con tutti gli interpreti e non a caso il prossimo anno proveremo a mettere in scena un altro spettacolo. Siamo una compagnia amatoriale e io per prima ho tanto da imparare, però l’importante è fare un qualcosa che ci interessa e ci fa stare bene insieme. Premetto che quando ho scritto il libro il mio interesse era la recitazione, ma decisi di attribuire a Rebecca, la protagonista, la passione per la regia, in modo da differenziarla da me. Tale tentativo è andato in fumo, a quanto pare!
A chi consiglieresti di leggere, “Il ragazzo del destino”?
E’ un libro indicato per gli adolescenti ma può essere letto anche dagli adulti, dopotutto da quell’età ci siamo passati tutti…
Progetti per il futuro?
Spero entro un anno di potermi dedicare completamente a un’altra idea che mi sta frullando nella mente!
Bene, grazie infinite per aver condiviso il tuo mondo con noi, Maria Elena! A presto, con nuove avventure editoriali… e non!
Roxie
(Ricordo a chiunque volesse avere il suo spazio/intervista su questa stessa pagina che mi può scrivere a: info@roxieplace.com)
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